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Riflessioni intorno al TG

E’ un giorno come tanti, guardo il telegiornale e lo scorrere di notizie più o meno drammatiche. E’ tutto un succedersi di guerre, femminicidi, omicidi, incidenti sul lavoro, catastrofi climatiche, maltrattamenti sugli animali. Le immagini scorrono nelle nostre case, entrano nelle nostre vite mentre riposiamo, mangiamo, giochiamo, come qualcosa che si ripete quotidianamente, come se tutto il male del nostro bel pianeta appartenesse ad un’altra galassia. All’improvviso realizzo che l’essere umano riesce ad abituarsi a tutto, anche alle cose più ignobili. Penso alla guerra in Ucraina, un conflitto logisticamente vicino a noi, penso all’incredulità che l’invasione russa aveva suscitato più o meno due anni fa, l’orrore delle bombe, la lunga fila di profughi e lo spettro di un possibile conflitto mondiale alle porte.  Due anni dopo, ecco che nulla di quello che succede in terra ucraina fa più notizia, ci siamo assuefatti anche alla parola nucleare che riecheggia in maniera sempre più tangib

LA CHIMERA (2023)

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      Sul fondo di uno scavo buio, là dove la luce del giorno non è altro che il vago ricordo di un passato lontano, vivono le anime dei morti. Sono le tombe, luoghi proibiti a coloro che assaporano ancora un'esistenza attiva, fatta di albe, tramonti e giornate intere. Sono le case dei defunti, dei reclusi, degli emarginati. Come può un archeologo inglese, la cui pelle ancora assapora il ricordo del carcere, precludersi a questa realtà? Egli che è consapevole di tutto ciò che giace sotto i suoi piedi; egli, il cui presente è tormentato dal ricordo estenuante di una donna amata e perduta, rinchiuso in un mondo fatto di un'arte la cui spocchia risiede nel credere di essersi fatta da sé, e di essere sciolta da ogni radice.  È questo il destino da cui Arthur è consunto: quello di dover vivere in un presente che non appartiene più all'arte etrusca, alle statue dimenticate nei sepolcri che sono invece ciò che costituisce non solo il suo interesse, ma la sua cultura e la sua profe

Un giorno questo dolore ti sarà utile

  Già il titolo dell’opera dimostra che ci troviamo davanti ad un capolavoro. Quello di Peter Cameron è un libro vicino a tutti noi, perfetto per chi sta passando un periodo più buio del solito. Il protagonista è James, 18enne che vive a New York e che lavora,avendo finito la scuola, nella galleria d’arte della madre. Cerca però nel mentre di trovare una valida alternativa all’università («Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché»). Inizia ad informarsi su una casa nel Midwest dove dedicarsi alla lettura e alla solitudine, le sue attività preferite. Le vicende si intrecceranno con misteriosi e avvincenti appuntamenti al buio e incontri dalla psicologa che tenterà di indagare nell’animo di James, un animo ancora fragile ma allo stesso tempo riservato, agghiacciante ed enigmatico.  L’opera si apre con un frammento di Ovidio seguito da un estratto dal “Diario” di Denton Welch: “Quando desideri con tutto il cuore che qualcuno ti ami, dentro ti si radica una f

Joël Dicker

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  Non riesci ad addormentarti? Sei annoiato? O, forse, vorresti solo evadere dalla realtà. Allora prova a prendere un libro. Riga dopo riga, concedi alla tua mente di distaccarsi dal mondo esterno. Il tempo sembrerà spezzarsi, perché nella vicenda che stai leggendo gli attimi non coincidono con quelli reali. Fra quelle pagine non sentirai il peso dell’esistenza e assieme al tuo corpo si dissolveranno, momentaneamente, i tuoi problemi. Se anche a te piace il genere dei libri gialli, ho un autore da consigliarti: Joël Dicker. E’ uno scrittore svizzero, nato il 16 giugno 1985 a Ginevra, città che compare spesso nei suoi libri. Inoltre, si è laureato in Diritto presso l’Università di Ginevra nel 2010. Il suo primo romanzo, “ Gli ultimi giorni dei nostri padri”, ci trasporta in verità a Londra, nel 1940. Racconta la creazione della SOE (Special Operations Executive) e le relazioni tra la Resistenza e l'Inghilterra di Churchill. Ma è più probabile che abbiate sentito parlare di “La verit

Esplorando l'amore e il dolore in "Dammi mille baci" di Tille Cole e opere affini

"Dammi mille baci" di Tille Cole è un viaggio travolgente attraverso l'amore, il dolore e il perdono. Cole ci porta in un mondo vibrante e ricco di emozioni, mentre segue le vite intrecciate di due persone che cercano disperatamente di superare il passato e trovare la felicità nel presente. Ambientato tra le affascinanti strade di Londra e i suggestivi paesaggi della campagna inglese, il romanzo ci porta nel cuore delle vite di Poppy e Rune, due anime spezzate che cercano di ricostruire se stesse e trovare la redenzione nell'amore reciproco.  Cole ci regala una prosa ricca di emozioni, che cattura la complessità delle relazioni umane e la bellezza della rinascita. Ma quali altri romanzi possono offrire un'esperienza simile a "Dammi mille baci"?  Ecco alcuni libri che potrebbero appassionare i lettori affascinati da questo intenso romanzo: 1. L'amore molesto di Elena Ferrante: questo romanzo esplora il tema dell'amore materno e delle relazioni fa

Io prima di te

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  "Io prima di te" Se leggendo queste quattro semplici parole e osservando la copertina avete pensato ad una banale storia sdolcinata, dovrete ricredervi: le apparenze spesso ingannano. Il libro di Jojo Moyes da cui è tratto questo film contiene qualcosa di molto più profondo. Sicuramente però il legame fra Louisa Clark e Will Trainor non si limiterà ad essere né quello fra datore di lavoro e impiegata, né quello di due amici.  In poco meno di due ore potrete immedesimarvi in una figlia disposta a tutto pur di aiutare economicamente la famiglia, in una giovane che non si aspettava di diventare madre così presto, in un nonno affettuoso o in un fidanzato disattento. Vedrete una madre straziata dal dolore provato dal figlio, genitori pronti a sostenere quest'ultimo in tutto e per tutto, anche in un cammino verso la morte, pur di saperlo sereno.  Perché il destino è stato maligno con Will Trainor, 31 anni, uomo felice e realizzato, finché una moto in un attimo gli porta via t

Rumore e Silenzio.

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Quante volte ci siamo resi conto del fatto che esistano dei silenzi tanto rumorosi da sembrare paradossali? Il silenzio è un'arma a doppio taglio, può unire e separare allo stesso modo ma con tempi differenti : abbracciare una persona in silenzio ci unisce a lei, baciarla in silenzio, fare una passeggiata con il proprio cane, in silenzio, ci unisce a lui. I silenzi che dividono sono quelli che non vorremmo accadessero, il silenzio dopo una litigata, il silenzio dopo aver scoperto qualcosa che non avremmo voluto sapere, il silenzio dopo un lutto o il silenzio dopo aver visto andare via qualcuno. Noi ricerchiamo il rumore, la folla, la musica forte nelle discoteche, alziamo la voce in classe o ridiamo a squarciagola forse perché abbiamo paura del silenzio. Abbiamo paura del disagio che potrebbe creare, paura correlando il silenzio alla solitudine, all'assenza di qualcosa di cui discutere, scherzare o ridere.  Dovremmo imparare a rimanere in silenzio, a pensare, fino anche ad anno