Riflessioni intorno al TG
E’ un giorno come tanti, guardo il telegiornale e lo scorrere di notizie più o meno drammatiche. E’ tutto un succedersi di guerre, femminicidi, omicidi, incidenti sul lavoro, catastrofi climatiche, maltrattamenti sugli animali. Le immagini scorrono nelle nostre case, entrano nelle nostre vite mentre riposiamo, mangiamo, giochiamo, come qualcosa che si ripete quotidianamente, come se tutto il male del nostro bel pianeta appartenesse ad un’altra galassia. All’improvviso realizzo che l’essere umano riesce ad abituarsi a tutto, anche alle cose più ignobili. Penso alla guerra in Ucraina, un conflitto logisticamente vicino a noi, penso all’incredulità che l’invasione russa aveva suscitato più o meno due anni fa, l’orrore delle bombe, la lunga fila di profughi e lo spettro di un possibile conflitto mondiale alle porte. Due anni dopo, ecco che nulla di quello che succede in terra ucraina fa più notizia, ci siamo assuefatti anche alla parola nucleare che riecheggia in maniera sempre più tangib