L'arte è morta


Se con la crisi dei musei italiani e con i crolli di Pompei credevamo di aver toccato il fondo ci sbagliavamo.


Il giorno 19 febbraio infatti è stato scritto un nuovo capitolo nel libro della vergogna italiana. Tifosi olandesi, "in visita" a Roma per la partita di Champions League Roma Feyenoord, hanno messo a ferro e fuoco la città, distruggendo auto e moto, appiccando incendi ai cassonetti dell'immondizia ma soprattutto assaltando monumenti e opere d'arte del centro.
Tra queste bellezze artistiche, ormai deturpate e con danni (a parere della sovrintendenza ai beni culturali) permanenti e irreparabili, vi è la Fontana della Barcaccia.
Scolpita dal Bernini, è situata in Piazza di Spagna, luogo nel quale i tifosi olandesi si sono riuniti nel pomeriggio di giovedì. Le devastazioni sono avvenute sotto gli occhi increduli e scioccati dei cittadini, dei turisti e delle forze dell'ordine che, per timore di coinvolgere innocenti negli scontri, sono intervenute solo in seguito.

Questo evento si colloca in un periodo nel quale le tematiche della mancanza di sistemi di sicurezza adeguati nelle città, della violenza negli stadi e dell'inefficienza delle strutture dedite alla protezione del patrimonio artistico sono all'ordine del giorno.   In primo luogo perché in questi ultimi mesi il terrorismo internazionale ha subito un nuovo potente impulso, mettendo così a rischio svariati obiettivi sensibili, prima tra tutti la nostra capitale. In secondo luogo le incontrollabili violenze tra tifoserie stanno logorando un già dissestato e agonizzante calcio italiano. In terzo luogo l'incapacità dello stato italiano di proteggere e preservare i monumenti e le opere d'arte sta causando il deterioramento e la perdita di capolavori di inestimabile valore.  Perdere un’opera d’arte significa perdere un pezzo di storia e perdere la storia significa perdere noi stessi.

La situazione è tragica: basti pensare che la maggior parte dei restauri avvenuti negli ultimi anni sono stati finanziati da privati e che il solo museo del Luovre incassa più di tutti i musei pubblici italiani messi insieme.  Il problema di fondo è che nel nostro paese ogni cosa sembra decisa dalla sciatteria, dall'improvvisazione, Dalla confusione totale. Senza un minimo di progetto. Di visione strategica.

La conclusione è sempre la stessa: l’Italia ha grandi potenzialità ma chi dovrebbe sfruttarle è troppo stupido, o troppo furbo, per farlo.



Commenti

Post popolari in questo blog

Analisi della poesia "Odi Melisso" di Giacomo Leopardi. di Elena Negro

Intervista impossibile a Caravaggio

Il benvenuto della redazione all' a.s. 2023-2024