Caffè sospeso al Calasanzio!

Moka o Napoletana? Intenso o cremoso? Tazza grande o tazza piccola? Per non parlare dello zucchero, quanti cucchiaini?
Ognuno ha la sua ricetta, ma nessuno può farne a meno: la giornata inizia con un buon caffè.

La sveglia era in sciopero e non ha suonato, è già ora di andare, ti vesti di corsa ed esci di casa. In quel momento decidi che, per evitare un imbarazzante ritardo, posticiperai il tuo rito, bevendo a scuola il tuo caffè, dalla “macchinetta”.
Arrivato all'agognato traguardo, ti accorgi però che nella fretta hai dimenticato i soldi, la giornata sta prendendo una piega storta, chissà cosa potrà ancora capitarti.

Normalmente in questo momento torneresti in classe, triste e mesto, con l'animo di chi è pronto a subire uno di quei giorni decisamente sfortunati, ma d'ora in poi non dovrai più preoccuparti:
il Calasanzio sperimenta l'usanza napoletana del “caffè sospeso”.
Essa consiste nel lasciare, entrando per primi in un bar la mattina, un caffè pagato al bancone, del quale potrà usufruire una persona meno fortunata.
A breve, analogamente a quanto succede nei bar della città partenopea, verranno lasciate presso i distributori automatici di bevande e snacks tre chiavette, una per ogni piano, da usare in comune, in caso non si abbiano monete di scorta, oppure non si possa, per altri motivi, comprare uno spuntino o qualcosa da bere. Si userà il credito a disposizione sulla chiavetta e, in un secondo momento, si potrà ricaricare quest'ultima con un importo a piacere.

Quest'iniziativa, che potrebbe sembrare di minimo rilievo e di dubbia utilità ma, se saprà essere sfruttata in modo intelligente, costituirà invece un esempio di come, con un po' di buon senso, una comunità come quella presente in una scuola superiore possa coesistere e vivere un reciproco scambio, disinteressato, per dare a tutti l'opportunità di iniziare la giornata nel migliore dei modi. Sarà così dimostrata l’indubbia maturità di quanti usufruiranno di questa iniziativa, i quali certamente saranno in grado di comprenderne la valenza sociale.

Se poi il caffè non sarà preparato esattamente con la ricetta della mamma di Ciccirinella, come cantava De Andrè, poco importa: sapere che proprio quel caffè ti è stato offerto senza chiedere nulla in cambio ti ripagherà pienamente e, magari, la tua giornata potrà cambiare da così… a così!

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