Perché legalizzare una dipendenza?

Nella società moderna esistono tanti tipi di dipendenze, a partire da quella del tabacco e dell'alcol, sino a quella degli stupefacenti, sicuramente più dannosi. Le prime due citate sono ormai legalizzate e non se ne considerano erroneamente i danni fisici, mentre, per quanto riguarda le droghe, è nato un dibattito molto acceso su quanto sia giusto o meno renderle accessibili a tutti, e quindi legalizzarle. Innanzitutto occorre distinguere droghe pesanti, che vanno dall'eroina alla cocaina, e droghe leggere, come marijuana e hashish,
sulle quali, appunto, si è presa in considerazione l'idea della legittimazione. Quest'ultime sono utilizzate già da tempo per uso medico, ma le si vogliono legalizzare anche per consumo personale. A proposito di questo tema si sono sviluppate moltissime opinioni discordanti. Un esempio di lotta a favore della legalizzazione della cannabis è l'ex-agente del gruppo narcotici della città di Portland, Patrick Moen, il quale, inizialmente contro il suo consumo, considera che si è presentata un'opportunità unica per alcuni stati degli USA, come Colorado e lo Stato di Washington, dove, grazie ad un referendum nel 2012, per i maggiori di ventuno anni è consentita produzione, vendita e consumo di marijuana. Egli si sofferma sul gatto che sia molto importante che questo meccanismo funzioni bene, poiché da questa esperienza dipenderà il futuro e il mercato delle droghe leggere. Secondo Moen, inoltre, la legalizzazione è un segnale di progresso sociale e condanna a chi continua a criminalizzare questa droga. << Quando c'è una domanda, c'è sempre traffico... Non so quale sia la soluzione , e credo nessuno lo sappia, ma credo che dobbiamo riconsiderare alcune strategie >>, tramite questa citazione conclude il suo pensiero a riguardo. come ho precedentemente sostenuto, vi sono altrettante tesi a sfavore: in primo luogo quella più prettamente medica espressa da Elisabetta Bertol, presidentessa dei tossicologici forensi italiani, secondo cui bisogna superare la superficialità della valutazione delle droghe con attribuzione di leggerezza, perché bisogna seriamente considerare i danni alla salute e sulle alterazioni psico-comportamentali di questa droga. In seconda analisi, come sostiene lo scrittore Saviano << Legalizzare è l'unico modo per fermare quel silenzioso, smisurato, violento potere che oggi condiziona tutto il mondo: il narcocapitalismo >>. Lo scrittore con questa presa di posizione senza dubbio fa riferimento al vergognoso "monopolio" che le associazioni malavitose esercitano anche in ambito economico/finanziario con il più assoluto controllo del traffico delle droghe, specialmente della cocaina. Infine vorrei proporvi il pensiero di Papa Francesco, che si esprime a riguardo con grande dolcezza e sensibilità: << la droga non si vince con la droga >>. I giovani europei disoccupati cadono nella droga a causa della mancanza di orizzonti e di speranza, e la prima offerta sono queste addizioni. Egli pone l'attenzione sul fatto di affidarsi a Dio per curarci e per permettere di resuscitare in tutti coloro che soffrono di questa dipendenza le risorse che la droga ha sepolto. nella trentunesima edizione dell' "International Drug Enforcement Conference" il papa invita i giovani a cogliere la bellezza della vita che la droga nasconde.



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