QUEL MALEDETTO EXPO...

Mancano ormai pochi mesi all’apertura dell’EXPO di Milano ma le ombre e le preoccupazioni sembrano addensarsi sempre più.

A parere del sito ufficiale la situazione è rosea, ma molti sono del parere opposto.

Infatti la corruzione ha devastato come una pestilenza tutto l’apparato EXPO: dalle gare d’appalto al rifornimento di materiali, coinvolgendo industriali, imprenditori, funzionari pubblici e le nuove figure dei faccendieri.  Figure il più delle volte senza una competenza specifica, ma da una rete di relazioni molto estesa e soprattutto, dalle amicizie giuste, spesso coltivate durante una precedenza esperienza politica. Figure che consentono al politico importante di “farsi da parte”, di limitarsi alle segnalazioni, senza sporcarsi le mani e senza rischiare accuse penali, salvo eccezioni. Nulla è cambiato da Tangentopoli e Mani Pulite, i contribuenti continuano a pagare, il debito pubblico continua a salire e i nostri bravi politici continuano a raccontarci balle.

Ma naturalmente gli scandali per corruzione o concussione in Italia non fanno più notizia, noi italiani ci siamo abituati: ci basta scuotere la testa e dire “sono tutti uguali” o “tanto che possiamo farci?” per sentirci apposto con la coscienza.
Gli organizzatori dell’EXPO però, non contenti della beffa corruzione o forse curiosi di conoscere il limite di sopportazione degli italiani, hanno sfornato alcune “meravigliose” immagini di pubblicità pubblicandole sulla pagina ufficiale di Facebook.   Queste immagini, oltre ad essere una vergogna per l’Italia intera, sono un insulto ed una presa in giro per tutte quelle persone che hanno studiato arte grafica e pubblicitaria. Infatti per trovare qualcuno in grado di creare una buona campagna pubblicitaria per l’EXPO,qualche mese fa, è stata indetta una gara, costata circa 1 milione di euro e il grafico che ha sfornato queste immagini indecorose è stato pagato fior di quattrini.

Ma non importa. Non importa agli organizzatori dell’EXPO che considerano belle e “ben fatte” le immagini. Non importa ai contribuenti che,con le loro tasse, pagano questo scempio. Non importa ai politici che, nonostante la loro credibilità (inesistente), si ergono a difesa dell’EXPO e lo definiscono una vetrina importante per l’Italia. Insomma non importa a nessuno. Probabilmente importerà a qualcuno quando si scoprirà che i 110 ettari utilizzati per l’esposizione cadranno in disuso e che i soldi stanziati spesso sono stati spesi, per usare un eufemismo, poco efficacemente.
Ad esempio 39 mila euro sono stati spesi per uno stock di cravatte, 40 mila per i foulard di Ferragamo, altri 25 milioni sono diventati stipendi per i circa 240 impiegati (6 milioni solo per 24 dirigenti) e che attualmente, senza considerare le varianti, quelli in ritardo e altri ancora da avviare,  gli appalti conclusi per Expo sono costati 574.720.943euro.
(dati presi dal resoconto pubblicato sul sito ufficiale di EXPO 2015)

Forse alla fine tutto si risolverà o forse capiremo che questo EXPO potevamo anche evitarcelo.













Vi lascio un link ad un video molto interessante a riguardo: https://www.youtube.com/watch?v=2-7bvJf1ZiA




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