Essere umani nonostante le multinazionali
Sul balcone, a mezzanotte, con il palato stuzzicato dal tabacco dell’ultima sigaretta, basta poco per rendersi conto che il giorno è terminato, che la Luna si è portata via le vittorie e le sconfitte delle battaglie combattute da molti sotto il Sole. Basta poco per capire che i propri conseguimenti sono avviluppati nel binomio inizio-fine, poiché nella kantiana intuizione del tempo nessun attimo può nascere senza che un suo simile già tenti di scalzarlo, verso il temuto infinito. Ed è allora che la coscienza si scuote davanti al procedere dell’esistere, al suo sentiero, ed è ingiusto scorgere solo tra successi accademici e professionali il soddisfacente volgere di questo percorso, scontando tutto a poca cosa. Trovo, invece, vi sia un successo più interessante; quello umano. Si tratta (con buona pace degli amici del Bilderberg e delle magnifiche sorti del nostro secolo colonizzato dal consumismo americano) di un bene non materiale. Potete provare a chiederlo mentre usufruite di ...