"Erasmus +":opportunità da prendere o da lasciare?
Ogni anno, nel nostro Liceo, un gruppo
formato dai ragazzi del quarto anno dei tre indirizzi partecipano al progetto
"Erasmus +", uno scambio
culturale di una settimana con studenti di altri Paesi.
Quest'anno, le attività sono state svolte
in Italia che, proprio nella nostra scuola, ha ospitato ragazzi e insegnanti di
4 nazioni: Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Norvegia. "I ragazzi"
afferma il nostro rappresentante "erano per la maggior parte nati nel 2003
e 2004, ma alcuni anche più grandi; parlavano inglese in maniera più sciolta di
noi che, all'inizio, eravamo un po' in difficoltà: alla fine, però, ce la siamo
comunque cavata bene!".
I ragazzi hanno deciso di partecipare al
progetto perché, sentendo chi lo aveva già vissuto in altri Paesi, sembrava
un'opportunità da non perdere... Ma, il fatto che si sia tenuto in Italia, li
ha demotivati oppure è stato un punto di forza?
"Fare l'esperienza Erasmus + qui in Italia non è stato per
niente deludente, anzi! Dovendo organizzare al meglio tutte le attività, siamo
stati ancora più coinvolti e noi studenti italiani abbiamo potuto legare molto tra di
noi fin dai primi incontri. Ogni giorno è stato sempre più coinvolgente,
nonostante la gran fatica!".
Per i ragazzi, infatti, è stato complicato
organizzarsi con le verifiche e le interrogazioni che sono state recuperate al
rientro a scuola, aggiunte all'ordinario già programmato in precedenza.
Ne è, però, valsa la pena, perché ci sono
stati tanti episodi divertenti e significativi che hanno fatto emergere aspetti
nuovi sia sui compagni di progetto, sia sulle culture straniere.
Davvero spettacolare è stato lo scambio
culturale legato alla danza: ogni sera, ogni Paese proponeva e presentava due
danze tipiche, una tradizionale e una moderna che, in seguito venivano ballate
tutti insieme.
“Quest’anno, a differenza degli altri, è
stata una vera e propria sfida” racconta l’insegnante responsabile Simona
Chiarlone “perché il lavoro svolto è
stato maggiore: ospitare qualcuno, infatti, è sempre più faticoso e tutto è
stato organizzato nella miglior maniera possibile, sfruttando, ad esempio, la
mensa di Carcare che ci ha ospitati per diversi pasti”. Erasmus+ è un progetto coinvolgente a 360 gradi:
ragazzi, insegnanti, ristoranti, alberghi e persino comuni cittadini del Paese
ospitante. “Tanto è vero che” continua la professoressa “il primo giorno, è stata
organizzata una caccia al tesoro per Carcare e le persone che erano lì in quel
momento sono state d’aiuto ai ragazzi e hanno contribuito alla gara!”
I ragazzi, dunque, anche loro molto
soddisfatti, hanno espresso solo aggettivi positivi per descrivere questa
esperienza: sorprendente, sbalorditiva, unica, emozionante, ineguagliabile e hanno
affermato che sarebbe molto piacevole riviverla, magari in un altro Paese. Per
questo, la consigliano a tutti coloro che ne avranno l’opportunità: “nonostante
l’indecisione iniziale, si è rivelata un’esperienza da non perdere, perché,
anche se si è timidi, è un’occasione per aprirsi, per creare nuove amicizie e
legami. E’ semplicemente indimenticabile!”
Chiara Viglierchio – 3° scientifico A
Commenti