Studenti del Calasanzio in visita al Cnao


Venerdì 11 ottobre alcuni ragazzi del liceo scientifico Calasanzio di Carcare si sono recati al Centro nazionale di adroterapia oncologica, un centro che ha come scopo principale quello di curare i tumori con l’adroterapia, cioè bombardando la massa tumorale con particelle pesanti accelerate, come gli ioni carbonio o i protoni.

Dopo aver visitato la città universitaria di Pavia, gli alunni si sono recati al centro, una struttura che appare come una via di mezzo tra un ospedale e un centro di ricerca. Gli studenti sono stati introdotti all’argomento con una lunga spiegazione teorica sul funzionamento del sincrotrone e sull’iter che è solito fare un paziente prima di accedere alla terapia. “La parte interessante”, hanno affermato i ragazzi, “è stata poter osservare con i nostri occhi l’acceleratore, una macchina gigantesca e molto complessa, formata da diverse componenti, che riesce ad accelerare le particelle fino a velocità pazzesche. È incredibile quanto una macchina di soli 80 m di circonferenza sia in grado di fare ed è altrettanto incredibile il lavoro che c’è dietro ad essa”, hanno continuato dicendo: ”alcuni potrebbero non vederci niente di eccezionale o emozionante, ma per noi, che studiamo argomenti come le particelle per passione, poter vedere e toccare una macchina che ha la capacità di mettere in pratica ciò che abbiamo studiato e che lo fa aiutando delle persone malate a guarire, è interessante ed eccitante.”

“Questa gita è stata utile non solo per poter imparare il funzionamento di un acceleratore di particelle, ma anche per capire quali strade potrebbero prendere le nostre vite”, hanno raccontato i ragazzi, ”materie come matematica, fisica, scienze, sono materie di indirizzo e quindi di solito ci appassionano e ci divertono; esse ci possono portare a lavori come il fisico, il matematico, lo scienziato, tutti lavori che portano a un progresso scientifico e tecnologico, ma non ad un aiuto immediato per la popolazione attuale, come potrebbe fare un dottore”.
Questa gita ha mostrato loro che un fisico e un medico possono collaborare e guarire le persone, che questi lavori possono portare a fare la storia per il nostro Paese non solo per essere citati nei libri scolastici come le persone che hanno scoperto un nuovo elemento o una nuova componente delle particelle, ma come coloro che hanno salvato milioni di vite e risolto un problema che affligge la società da anni e che si sta diffondendo maggiormente.

Marchetti Margherita- 3B

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