Coronavirus: decisioni impopolari, ma necessarie.


"La salute prima di tutto. A costo di qualsiasi shock, ora economico ora sociale."  Una motivazione unanime, scelta come guida per combattere l’ondata di coronavirus che ha travolto il Nord d’Italia in questi giorni.

Nel tentativo di contrastare questo nuovo virus, il COVID-19, il Governo si è trovato costretto a prendere provvedimenti immediati, come la sospensione delle attività scolastiche e la restrizione della mobilità dei cittadini, scelte che hanno avuto una pesante ricaduta sull’economia e sono motivo di critiche e opposizioni.

Le sentenze deliberate sono in continua mutazione, in quanto le decisioni devono essere prese in base al cambiamento dei dati e ai consigli della comunità scientifica, ma questo clima di incertezza che si viene a creare non piace alla popolazione, che esige, invece, chiarimenti e stabilità.

I mezzi digitali con il loro costante aggiornamento svolgono un ruolo fondamentale   per l’informazione e la comunicazione pubblica, ma spesso la finalità informativa dei social media viene meno e le piattaforme digitali vengono utilizzate come veri e propri “campi di battaglia” dove i "guerrieri" si attaccano con parole dure e irrispettose.
Questo è lo scenario a cui tutti noi abbiamo potuto assistere negli ultimi giorni aprendo un qualsiasi social network e leggendo alcuni dei commenti polemici che sono presenti sotto i post di importanti decisioni riguardanti l’emergenza sanitaria di questi giorni.

Prendere decisioni oggettive in questo clima di allarmismo e di polemica diventa quindi un’impresa ardua, tenendo inoltre presente che ciò che stiamo vivendo non ha mai avuto precedenti e che ogni scelta potrebbe rivelarsi azzardata.
Pertanto, dovremmo anche provare a comprendere l’eccessiva prudenza di coloro che hanno lo scomodo compito di prendere provvedimenti e ognuno, provando a mettersi nella difficile posizione di dover scegliere a nome della popolazione, dovrebbe chiedersi: io che cosa farei? Solo così potremo in parte comprendere la delicatezza di questo incarico. Prendere decisioni, infatti, è una capacità, ma soprattutto un’assunzione di grande responsabilità.



Garbarino Alyssa 4°A

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