La restrizione del dominio: storia di una funzione.
C’era una volta una funzione di nome “Radice Quadrata”, √x per gli amici. Questa funzione aveva un bel grafico, che partiva dallo 0 e andava verso l’infinito. Purtroppo, però, a causa della sua natura, le era vietato oltrepassare lo 0 ed andare ad esplorare le x negative. Per questo era molto invidiosa della sua amica Parabola, o della sua cugina Radice Cubica, che invece potevano avere quante x volevano. Viveva una vita infelice, annoiandosi e provando rabbia e tristezza a causa del suo limite.
Radice rispose:
“Come si può essere felici avendo a disposizione così pochi numeri?”
“Tale
era la domanda che mi posi all'inizio della mia vita. E vivendo
trovai la risposta. Vedi, apparentemente sembro rinchiusa in due
limiti molto stretti, sembro veramente imprigionata all’interno di
due mura, impossibilitata nel vedere gran parte di quello che mi
circonda e
nel provare nuove
esperienze.
Ma un giorno mi guardai meglio, scoprii che non esiste solo il genere
di infinito che intendi tu, ma ne esistono infiniti altri
molto più profondi e significativi. Hai mai fatto caso che tra l’1
e il 2 ci sono, infatti, infiniti numeri? Nel
momento in cui io lo
notai, allora trovai la mia felicità. Non sono stata destinata a
esperire grandi numeri, ma mi è stata comunque data, nella mia
piccolezza, la possibilità di scoprire e di agire, sperimentare e
conoscere. Per questo io sono felice, perché quello che io credevo
essere un difetto mi ha invece fatto notare numeri che non avrei mai
notato senza, facendomi allo stesso tempo scoprire l’importanza
delle piccole cose. Mi dispiace per te, piuttosto, Radice Quadrata,
che sino ad adesso non hai notato quanta ricchezza possiedi,
essendoti concentrata piuttosto su cosa non
possiedi,
confrontandoti con altri e alimentando la tua esistenza con disprezzo
e invidia nel prossimo che fosse più “fortunato” di te. Spero
che dopo queste mie parole tu possa aprire la mente e guardare a ciò
che hai in maniera diversa”.
Radice Quadrata rimase attonita, pietrificata da queste parole. Si sentì giudicata e colpita nel profondo, e, a causa della sua superbia, non diede ascolto; anzi, accusò l’altra funzione di essere stata scortese e maleducata. Radice Quadrata, perciò, non cambiò pensiero, continuò a vivere la sua vita, rimpiangendo di non poter sperimentare tutte le x Reali e vivendo nell’infelicità.
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