Come piccoli fiocchi di neve

 


“C’è uno striscione con una scritta bellissima, di qualcuno che fa il tifo da fuori. È comparso all’improvviso appeso a un ponte, davanti all’ospedale fiorentino di Torregalli. Si legge: <<Forza nonna, ti aspettiamo>>. Quattro parole, scritte in rosso: molta speranza e anche un po’ di timore. La nonna è probabilmente ricoverata in una di quelle stanze dei due reparti Covid che si affacciano sul retro dell’ospedale dove c’è un parcheggio e la corsia per i tamponi drive through. Un binario di finestre illuminate. Chi ha messo quello striscione voleva far coraggio a una nonna che sta in uno di quei letti dove gli abbracci sono spariti e il conforto scolorisce col passare delle ore e dei giorni. Nel mondo isolato che la pandemia ci consegna, quello striscione è un abbraccio collettivo, il tifo di una curva in uno stadio: è appeso in alto, come certi desideri che vorremmo far volare.” 

L. Montanari

Tratto da “La Repubblica”

13 Novembre 2020

 

 

Una bomboletta spray, un lenzuolo bianco e tanto affetto. Niente di più, niente di meno. Questo gesto, nella sua purezza e semplicità, è divenuto simbolo di speranza collettiva; ha scaldato il cuore di tutta Italia, un Paese che ora più che mai ha bisogno di Amore.  È la dimostrazione che per realizzare un qualcosa di Grande, non sono necessarie grandi cose, in quanto ciò che conta non è tanto quello che si riesce a fare, ma quanta cura mettiamo nel farlo.

Il fatto che questo striscione, indirizzato a una singola persona, sia diventato emblema di un messaggio universale, fa pensare che tutti noi, rivolgendo gli occhi ad esso, ci siamo sentiti toccare nel profondo. Non si tratta delle parole che vi sono scritte, non occorre essere nonni per sentirsi coinvolti da esse, piuttosto sono i sentimenti celati dietro a quella vernice rossa che ci rendono tutti parte di un’unica realtà. 
Paura, rabbia e frustrazione ci scalfiscono. Siamo uomini a bordo di una nave in tempesta, cerchiamo disperatamente un punto d’appoggio in un mondo che oscilla, ed è proprio quando le certezze vengono meno che, pervasi da un gelo interiore, necessitiamo di un calore capace scaldarci l’animo. La scintilla di questo “fuoco” interiore si innesca nel momento in cui troviamo il coraggio di affrontare le avversità e ciò spesso avviene grazie all’aiuto dell’Altro, colui che, trovandosi nella nostra stessa condizione, condivide la nostra stessa fragilità.


 

“I fiocchi di neve sono tre le cose più fragili della natura, eppure guarda cosa possono fare quando si fondono insieme” (Vista M. Kelly)

Gli uomini, così come i fiocchi di neve, sono fragili se divisi, forti se uniti. 

Lo stesso Seneca all’interno della sua opera filosofica “Le Epistulae morales ad Lucilium” (62-65 d.C.) scrisse: <<La nostra società è molto simile a una volta di pietre: cadrebbe se esse non si sostenessero a vicenda, ed è proprio questo che la sorregge>>. L’autore rappresenta la società come un’unità non casuale ma necessaria, di cui ogni parte è indispensabile alla vita e al sostegno delle altre.

Tale pensiero sembra descrivere perfettamente la società odierna, ormai dilaniata dalla pandemia e dalle sue conseguenze; se ne deduce che non si deve guardare con superficialità ai mali altrui, perché nel momento in cui una pietra della volta inizia a sgretolarsi, l’insieme perde la sua stabilità. Inoltre, è necessario che ciascuno riconosca la propria vulnerabilità: siamo esseri umani e, in quanto tali, siamo tutti soggetti alle medesime forze. La pioggia, che adesso erode la pietra che si trova al nostro fianco, domani potrebbe bagnare noi. Pertanto, solo perché talvolta le avversità sembrano non toccarci direttamente, non dobbiamo comportarci come se fossimo immuni da esse. 

I piccoli gesti, se osservati nella loro individualità, possono sembrare insignificanti, ma solo attraverso una visione globale si può cogliere il valore e l’importanza della singola cosa all’interno del tutto; un lenzuolo appeso a un ponte che rilevanza potrebbe avere se non lo si osservasse tra gli avvenimenti del tempo presente?
L’attenzione nei confronti del prossimo e il prendersi cura di chi, in questo momento, è più debole può fare la differenza. Noi dobbiamo fare la differenza, nonostante le nostre fragilità, perché l’unione fa la forza e, come piccoli fiocchi di neve, insieme siamo in grado di superare l’insuperabile.

 

Garbarino Alyssa - 5°A

 

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