L’altra faccia del Covid-19

 


“Sono stufo di questa situazione, voglio trascorrere del tempo, giocare e abbracciare i miei amici”, “Ma di che colore siamo oggi?”, “Io non rinuncio proprio a niente, non esiste il virus, è tutta una truffa”, “Non è una mascherina, ma una museruola”, “Il Covid sta negando la libertà”: questi sono esempi di frasi che tutti, nell’ultimo periodo, abbiamo detto o pensato almeno una volta. Ma se vi dicessi, cari lettori, che questa non è l’unica faccia dell’epidemia in corso? Se vi dicessi che esiste un’altra verità, un altro modo di vedere le cose?Ebbene, anticamente si pensava che un cambio di fortuna, delle avversità fossero dovute al castigo di una divinità adirata, ma non credo sia questo il caso. O meglio, immagino che, se il Covid-19 o Coronavirus -come vogliamo chiamarlo- potesse parlare, direbbe più o meno così: “Ero stanco di veder rovinare voi stessi e il pianeta. Ero stanco dei vostri rapporti interpersonali segnati dall’egoismo, dall’ipocrisia, dai soprusi, dalle violenze, dall’invidia. Ero stanco dell’importanza che molto spesso date alle cose superflue, tralasciando quelle essenziali. Ero stanco dell’ossessiva corsa al vestito più bello, all’ultimo modello di smartphone, alla macchina più lussuosa per apparire realizzati. Ero stanco del poco tempo che dedicate a voi stessi e alle vostre famiglie. Ero stanco della disinformazione che vi accomuna, delle lamentele quando non fate niente per cambiare. Ero stanco del vostro atteggiamento verso la vita e ho dovuto fare qualcosa”. E questo punto di vista non è sbagliato, anzi, personalmente, credo che rispecchi in tutto e per tutto il mondo di prima. Esatto, di prima. Ora, infatti, ci è data la possibilità di vedere e vivere il momento in modo diverso: come un processo di presa di coscienza di quello che eravamo e di ciò che potremmo essere un giorno, terminato tutto. “Ho fermato la società, ciò che voi chiamate realtà, per farvi riflettere, per farvi pensare. Vi ho tenuto lontani da genitori, nonni, figli, amici per ricordarvi quanto valore abbia una carezza, un abbraccio, un bacio. Vi ho fatto nascondere dentro le case per permettervi di riscoprire voi stessi e capire quanto sia importante una passeggiata all’aria aperta, una cena con i propri cari in un locale, una chiacchierata faccia a faccia”. Perché, dunque, rassegnarci ad un visione negativa, quando il vero messaggio della pandemia sembra essere di speranza? Certo, il dolore causato non verrà dimenticato tanto in fretta e, per alcuni, potrebbe sembrare addirittura surreale “ringraziare” questo nemico invisibile che ha cambiato la vita a milioni di persone. Ma bisogna tenere a mente che si tratta pur sempre di un virus e, in quanto tale, non guarda in faccia nessuno. Non si poteva sapere quando, in che forma e con quanta potenza sarebbe comparso. Sta di fatto che non sia eterno e, prima o dopo, ci abbandonerà, ma i rapporti puri e buoni che si sono creati in questo duro periodo non devono venir meno. Seguiamo il suo consiglio: viviamo la vita il più semplicemente possibile, non lasciando nulla al caso. Usciamo, camminiamo, respiriamo profondamente, facciamo del bene. Godiamoci la natura, pratichiamo ciò che ci appaga e appassiona, non pentiamoci di nulla e creiamo le condizioni per non dipendere da qualcuno o qualcosa. Quando non avremo più bisogno di lui per cambiare, se ne sarà già andato. Come direbbe il Covid-19: “Non siate persone migliori solo in mia presenza”.

Anna Pregliasco - III classico

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