Medicina a Torino

Ciao Pietro, sono Giacomo Vero e frequento l’ultimo anno del liceo scientifico. A causa dell’emergenza sanitaria per noi maturandi è molto difficile partecipare agli orientamenti universitari, rendendo ancora più complicata la scelta che determinerà il nostro futuro, per questo motivo abbiamo deciso di intervistare vari ex-liceali e cercare di chiarire le idee ai lettori del giornalino.


  1. Presentati ai lettori di “Size your mind” 


Ciao! mi chiamo Pietro Valsetti, ho vent’anni e ho concluso il liceo scientifico diplomandomi nel 2019. Ora sto frequentando il secondo anno della facoltà di medicina e chirurgia a Torino.


  1. Perché hai scelto questa facoltà? Era una passione che avevi sin da piccolo, ti sei basato su esperienze di altri studenti universitari o sei andato per esclusione?


Io personalmente conosco pochi ragazzi che fanno medicina come me, quindi non mi sono potuto basare sull’ esperienze di altre persone. Non ho scelto l’università andando per esclusione perché credo sia una cosa poco sensata, in quanto gli studi universitari necessitano di molto tempo e talvolta denaro e di conseguenza è fondamentale studiare ciò che ci interessa e piace, in generale ho deciso di intraprendere questa facoltà perchè il mondo della medicina mi ha sempre incuriosito e credo che possa essere la strada giusta per me.


  1.   Per entrare alla tua facoltà c’è un test di ingresso? Se sì: è facile? quanto e come ti sei preparato? Se no: c’è poi una selezione più dura appena iniziati i corsi?


Si, c’è un test di ingresso che è nazionale, ovvero, è uguale per tutti gli aspiranti studenti di medicina e non è assolutamente facile, in quanto richiede molte competenze su diverse materie. Nella prova ci sono alcune domande di logica, cultura generale e poi quesiti riguardanti chimica, biologia, fisica e matematica.

Dopo essermi diplomato ho iniziato a prepararmi per i test, ma avendo delle buone basi per quanto riguarda le materie scientifiche, non ho dovuto passare l’estate intera sui manuali di preparazione. Personalmente per sostenere il test ho studiato sul libro di teoria dell’ Alpha test e mi sono esercitato svolgendo i quiz di test buster, che sono molto complicati e quindi preparano più realisticamente rispetto agli esercizi dell’Alpha test.


  1. Se vivevi (data la situazione sanitaria) fuori casa , quali sono gli aspetti positivi e negativi? Com’è la vita in una città rispetto ai nostri piccoli centri?

Se viaggiavi, invece, com’è studiare viaggiando? è fattibile? Pensi si possa fare con tutte le facoltà?


Io ho vissuto a Torino per tre mesi e poi sono tornato a casa mia a causa del covid. Personalmente credo che vivere in una città grande sia una cosa molto positiva, perché ci permette di cambiare le nostre prospettive e perché la città offre molti più servizi rispetto ai nostri piccoli centri sia in ambito dell’intrattenimento che in quello organizzativo, magari all’inizio qualcuno deve un po’ abituarsi ma in generale la vita in città fornisce molti aiuti per il futuro di una persona.


  1. Per intraprendere questo percorso di studi, bisogna avere basi scolastiche di un determinato tipo oppure caratteristiche, abilità particolari?


Generalmente nella facoltà di medicina cercano di partire dalle basi principali ripetendo le cose già state svolte alle superiori, sicuramente il liceo scientifico è il migliore perchè, per quanto riguarda il primo anno, sono quasi tutte cose già studiate che però vengono approfondite in modo preciso. Un liceo classico può essere utile per quanto riguarda la mole di studio e l’elasticità mentale dovuta al latino, invece per quanto riguarda altri indirizzi scolastici è già più complicato.


  1. Che prospettive lavorative si presentano al termine del percorso? Dove ti vedi tra 5 anni?


Le possibilità lavorative che fornisce la facoltà di medicina e chirurgia sono veramente tante e differenti tra loro, sicuramente una volta laureati si riesce a trovare un lavoro anche remunerativo dal punto di vista economico. Finiti i primi sei anni di studi bisogna sostenere un secondo test che permette di accedere a una specializzazione durante la quale si inizia già ad essere stipendiati, quindi si lavora e si studia contemporaneamente. 

Tra 5 anni sicuramente starò ancora studiando perchè dovrò specializzarmi ma non ho ancora deciso che percorso di specializzazione voglio intraprendere. 


  1. Com’è la tua giornata tipo quando non sei sessione? Cosa cambia quando sei sotto esami?


Probabilmente la cosa più difficile di medicina è la costanza, perché forse in sessione si studia come le altre facoltà ma sostanzialmente la sessione non finisce mai.

La mia giornata tipo durante il periodo di esami e durante le lezioni non cambia molto, infatti si studia quasi tutti i giorni prendendosi ogni tanto una giornata di riposo, ma generalmente gli esami necessitano di una preparazione che dura mesi e mesi. In caso si riescano a finire tutti gli esami a Luglio ci si può riposare per qualche settimana prima che inizino le lezione dell’anno successivo.


  1. C’è qualche tuo amico/a del liceo o che comunque conoscevi prima dell’università che fa la tua stessa facoltà? Se no: è stato complicato trovare amicizie e legare? Se sì: hai comunque cercato altre amicizie?


Si, Io ho un amico un anno più grande di me che ha frequentato il liceo, al quale mi sono affidato nei primi giorni di università per capire come funzionasse il tutto, però sono riuscito a legare subito con dei miei compagni di corso. 


  1. Secondo te tutti possono frequentare la tua facoltà? 


Si, credo proprio di si. Sicuramente chi ha una base più solida riesce ad affrontare il primo periodo in maniera più “facile”, se così si può dire, invece chi non ha molte basi probabilmente avrà più difficoltà, ma in generale basta l’impegno e capire cosa si vuole fare e si riesce ad andare bene.


Giacomo Vero 5A



Iscrizione test medicina 2019: come si fa | Studenti.it

Commenti

Post popolari in questo blog

Analisi della poesia "Odi Melisso" di Giacomo Leopardi. di Elena Negro

Intervista impossibile a Caravaggio

La vittoria di Jannik Sinner