La fiabesca diversità di Tim Burton



 Anche se il suo nome può sembrare sconosciuto, in realtà la maggior parte di voi lettori avrà già visto, almeno una volta nella vita, uno dei suoi film: La sposa cadavere, Edward Mani di Forbice o Frankenweenie ne sono degli esempi. Questi fanno, per la maggior parte di noi, sicuramente parte dell'infanzia... Anche se, ammetto, mi incanto ancora oggi davanti alla spettacolarità di queste pellicole!

Tim Burton è un regista particolare, bizzarro, geniale.
I suoi film d'animazione, seppur classificati "per bambini", hanno un velo gotico e pauroso, sono fiabe dalla sfumatura grottesca.
Tuttavia, nonostante si possa pensare ai suoi film come semplici cartoni animati, c'è ben di più: la diversità, la solitudine, l'emarginazione dell'inconsueto. Temi che stanno a cuore a Burton, da sempre un'anima solitaria con grandi difficoltà nel relazionarsi con gli altri.
Le sue idee stravaganti e ingegnose gli hanno permesso di lavorare per la Disney, anche se non sempre i rapporti con la compagnia sono stati semplici, tra proposte "troppo spaventose" e disegni "troppo strambi".

Possiamo trovare frammenti della sua vita e della sua personalità in molti l film, primo fra tutti Big Fish, dove il protagonista Edward Bloom rappresenta un vero e proprio alter-ego del regista.

Come ho accennato in precedenza, il tema del diverso è ricorrente nella sua produzione: Tim Burton crea personaggi come Edward Mani di Forbice o Victor Frankenstein, ma si tuffa anche nei romanzi più famosi, come Alice in Wonderland  o Miss Peregrine.
Con i suoi luoghi dark, come Sleepy Hollow, o fiabeschi, come il Paese delle Meraviglie, Burton normalizza il diverso, mettendo sotto una luce positiva i suoi personaggi più insoliti e, a primo impatto, pericolosi.
Nella sua vasta filmografia, egli dà vita alla sua fantasia, ai suoi sogni d'infanzia, anche se un po' macabri, ma pur sempre pieni di magia.
Singolari sono i suoi personaggi, quasi mai dalle sembianze umane, bensì mostruosi, dagli occhi grandi e gli arti allungati, come uno dei miei miti Jack Skellington, protagonista di The Nightmare Before Christmas. D'altronde, il nostro Burton è pur sempre un disegnatore, per questo possiamo ammirare scenografie davvero grandiose ed elaborate.

Sto parlando di un vero e proprio outsider del cinema, il quale opera in maniera tutta sua, viaggiando tra mondi diversi ed inusuali.
Una diversità che dovremo imparare ad accettare, ad apprezzare, a guardare con un occhio meravigliato, come quello dei bambini, forse i più bravi a comprendere la profondità e la rarità dei suoi film.

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