25 Aprile
Fabio Marchisio 5^B
Noi ragazzi del Calasanzio, siamo convinti che il ricordo sia un obbligo civile e morale che ogni individuo deve perseguire durante la propria vita. Ricordare è un dovere, un momento intimo nel quale riportare alla mente ed analizzare interiormente un evento passato. Il ricordo può suscitare in noi una piacevole nostalgia se riferito a un momento felice della nostra infanzia, ma oggi, siamo qui riuniti per sottolineare l’importanza di un ricordo diverso, un ricordo riflessivo e istruttivo.
Bisogna ricordare ciò che successe nella nostra penisola nella prima metà del secolo scorso, bisogna imparare a conoscere la propria storia per poter essere giudici di essa, perché solo cosìfacendo potremmo evitare il ritorno di movimenti sociopolitici come il fascismo e il nazifascismo che per moltianni hanno scosso il nostro paese. Il fascismo portò in Italiaun rigidismo sociale, una completa statalizzazione delle imprese, un controllo metodico sulla diffusione delle informazioni e un continuo terrore nei confronti delle opposizioni, motivo per cui i cittadini erano costretti a vivere nella paura e nell’accettazione di ciò che il partito imponeva. Il fascismo si può definire come un totalitarismo sociale e una dittatura politica, da cui la nostra libertà era paradossalmente controllata, e ridotta, per alcuni, a semplice memoria individuale mentre per altri, a utopistica e mitologica fantasia.
Questa giornata, ci permettere di comprendere il valore e l’importanza della libertà, diritto inalienabile degli esseri umani, diritto per cui molti uomini e donne durante il ventennio fascista hanno dato la vita. Dobbiamo ricordare coloro che si opponevano, coloro che condannavano le scelte e le imposizioni fasciste, coloro che per le proprie idee venivano perseguiti, incarcerati e spesso uccisi poiché non è possibile, oggi come allora, rinchiudere le idee in una galera.Coloro che hanno fatto la resistenza in maniera più sentita e supportata furono i giovani, che protestavano per un mondo nuovo e diverso, che manifestavano la loro voglia di vivere inneggiando alla libertà e all’amore, oppure i partigiani, i quali compirono una temeraria Resistenza, in alcuni casi anche discutibile, ma sempre legata a valori antifascisti e condivisibili. Queste manifestazioni di resistenza sono molto significative perché il fascismo governava l’Italia da ormai 20 anni, imprimendo la propria dottrina in ogni angolo della società: la scuola era fascista, i libri di testo erano fascisti, e i ragazzi appartenevano quindi a quella parte sociale più facilmente indottrinabile, ma mostravano così ancor più contrarietà e dissenso.
Noi siamo dell’idea, che la sottrazione di libertà imposta con la forza e con la violenza non possa essere una soluzione, non deve essere uno strumento, in mano di pochi, per controllare un intero paese mediante deterrenti come il terrore e la paura.
Siamo convinti che bisognerebbe, considerando anche la situazione attuale in Ucraina, apprezzare maggiormente la fine della guerra e della dittatura fascista nel nostro paese, tenendovivo il ricordo e non facendo impolverare la nostra memoria. Il raggiungimento di una libertà sociale e politica a livello nazionale dovrebbe essere un momento fondamentale per la nostra repubblica, che a volte, viene banalizzato e dimenticato mentre dovremmo ricordare la fatica e le sofferenze che uomini forti e giusti, hanno vissuto per poter vedere un Italia ormai libera che allaga le strade, sventolando nel cielo bandiere impazzite di luce.
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