Sul cyberbullismo

Dennis Bobeica 3^B

In questi ultimi tempi è capitato spesso, purtroppo, di sentire di episodi di bullismo tra giovani e questo ha portato a renderci conto di quanto il problema della violenza stia diventando preoccupante, tanto che anche Ministero dell’Istruzione ha ritenuto necessario intervenire attraverso il 5 in condotta. Ma accanto al bullismo, avete mai sentito parlare di cyberbullismo? 


Sono chiamati così tutti quegli atti di bullismo e molestia che vengono compiuti utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione: cellulare, chat, forum, e-mail, ecc.

Ed essere vittime di questo tipo di violenza significa rimanere intrappolati in situazioni che possono far molta paura e dalle quali spesso non si sa bene come uscirne: non è per niente piacevole, oltre ad essere molto pericoloso, per questo bisogna prestare molta attenzione quando “cyber-comunichiamo”.

Ma allora bisogna forse smettere di utilizzare internet e telefono per comunicare e divertirci con i nostri amici? Assolutamente no, perché per non rischiare di rimanere intrappolati in un episodio di cyberbullismo è semplicemente necessario stare sempre molto attenti quando si è online e, soprattutto, è bene conoscere quello che si può fare e quello che non si deve fare quando si utilizzano le nuove tecnologie per comunicare.A questo proposito vi spieghiamo meglio in cosa consiste il fenomeno del cyberbullismo dandovi alcune dritte per diventare più consapevoli dei rischi che si possono correre e su come saperli affrontare.

Esistono varie tipologie di atti che rientrano nella definizione di cyberbullismo: un esempio che si verifica sempre più di frequente è l’invio di messaggi, via internet o cellulare, dal contenuto volgare, violento, offensivo o denigratorio. A volte si può trattare di un banale scherzo di un amico, ma altre volte lo scherzo è troppo pesante per riderci su. E allora, se vi capitasse di ricevere questo tipo di messaggi attraverso sms, e-mail o altro, ricordatevi di non rispondere al messaggio, non fareste altro che incoraggiare il bullo a continuare. Inoltre, se vi trovaste di fronte a “messaggi indesiderati” o inviati da qualcuno che non conoscete, ricordate che non siete obbligati a leggerli (se l’informazione è davvero importante, negli sms e nelle e-mail sono sempre chiari il mittente e l’oggetto della comunicazione), ma è comunque bene conservarli e poi parlarne con qualcuno.

È, infatti, importante segnalare il problema, o anche solo un dubbio, a qualcuno più grande che ci può aiutare. Possono essere i genitori, gli amici, gli insegnanti, ma anche i moderatori o i proprietari del sito internet che stavate visitando quando avete ricevuto il messaggio. Questo è importante, perché se vengono individuati dei comportamenti illeciti, questi devono essere comunicati alle autorità competenti, oppure alla Hotline come stop-it, che a dispetto del nome non sono altro che delle organizzazioni che raccolgono le segnalazioni.

Rientra nel cyberbullismo poi, anche la pubblicazione di informazioni private appartenenti ad un’altra persona. È necessario, quindi, prestare molta attenzione quando si inseriscono dati personali (nome, cognome, indirizzo, numeri di telefono...) in internet. Questi dati svelano molto su di noi, sulla nostra identità. Lo stesso vale per i video e le foto che ritraggono noi stessi o i nostri amici. Tutto questo insieme di informazioni, una volta messo on line, è difficilmente controllabile. Chiunque può venire a conoscenza di quelle informazioni, impossessarsene ed utilizzarle, eventualmente, per molestarvi o minacciarvi.

Bisogna immaginare internet come una piazza affollata: anche se davanti a noi abbiamo solo un computer o un telefonino, nella rete sono presenti milioni di persone e non è prudente sbandierare a tutti le proprie informazioni personali. Ad esempio, è bene usare sempre un nick name di fantasia e non dare troppa confidenza agli “sconosciuti”. Ovviamente non tutti sono dei potenziali cyberbulli, ma bisogna anche tenere presente che in internet è facile spacciarsi per qualcun altro, inventando età o caratteristiche fisiche diverse da quelle reali: questo può essere fatto tanto da chi ha intenzioni illecite, quanto da chi è semplicemente timido, e vorrebbe, in questo modo, nascondersi nel mondo virtuale per vivere una “realtà” diversa, magari migliore. Ma ricordate che non è questo il modo coretto per affrontare i problemi; parlare a quattrocchi con le persone può regalare momenti piacevoli e inaspettati, è meglio affrontare le proprie paure e timidezze.


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