Ucraina e Russia: buoni e cattivi?



Edoardo Bacino 3^B.

 La guerra tra Russia e Ucraina è un evento decisivo che potrebbe cambiare il quadro politico mondiale a causa delle maggiori potenze che danno un contributo indiretto alla guerra, a parte la Russia che è coinvolta direttamente. Più che essere guerra come la conosciamo noi (la seconda o la prima guerra mondiale) possiamo definirla una guerra d'interessi: la Russia tenta l'annessione di alcune regioni filo-russe così da creare una sfera di influenza Russa come al tempo dell'Urss perché è minacciata dal blocco Nato che sta crescendo esponenzialmente; però nella stessa Nato c'è una divisione di pensiero, in particolare in Europa. I paesi dell'Europa dell'est sentendosi minacciati dall'espansione improvvisa della Russia e quindi temendo di ritornare repubbliche sotto il giogo Russo richiedono un intervento anche di volontari in Ucraina; al contrario i paesi dell'Europa dell'ovest che non hanno mai avuto contrasti diretti con la Russia e avendo, anzi, una buona relazione con quest'ultima, perché la stessa Russia è il maggiore fornitore di gas e tra i primi e più accessibili fornitori di petrolio, tendono a insistere sull'intervento al fine di una pace bianca o comunque al fine di risolverla con la diplomazia anche se ci dovessero volere anni. Infine abbiamo gli Usa, gli Stati Uniti hanno sempre avuto una grande rivalità con la Russia a partire dalla guerra fredda e questo ha portato anche alla crescita della Nato e alla volontà di Putin di espandere la sua sfera d'influenza. Non è mai successo, però, che ci fosse una guerra così grande che coinvolgesse almeno una delle due grandi potenze protagoniste della guerra fredda. Questo conflitto potrebbe essere un pretesto per le due potenze per provocare una guerra nucleare che sarebbe catastrofica poiché sappiamo bene che il primo obiettivo dei missili di Russia e Usa sarà quasi sicuramente l'Europa.

Un problema dell'Europa è essere quasi completamente sotto la sfera di influenza Americana e questo è facile da capire dato che tendiamo tutti a far passare dalla parte dei "buoni" l'Ucraina e dalla parte dei "cattivi" la Russia, ma basta informarsi sul presidente dell'Ucraina: un Oligarca che non rispetta per niente gli ideali della democrazia che però è in conflitto con la Russia. Quindi dobbiamo parlare di guerra tra "buoni" e "cattivi" o tra "cattivi" e "cattivi"? Secondo il mio parere ci sono due risposte valide: una soggettiva e una etico-politica.

La risposta soggettiva può variare da persona a persona, da paese a paese e da ideologia a ideologia quindi sono un insieme di risposte considerate valide (una sorta di relativismo giudicativo).

La risposta etico-politica è che ai giorni d'oggi non c'è un politico che non abbia fatto niente di male, corrotto o ingiusto per interessi economici o politici perciò non c'è un concetto di "buono" né di "cattivo" in politica e non c'è mai stato: la stessa etimologia della parola "politica", dal greco "politikē (tekhnē)", significa "arte di governare", ciò non include il fatto di compiere azioni giuste o sbagliate ma utili o convenienti e di condivisione popolare un po' come afferma Protagora nella sua teoria dell'utile come scelta.





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