Stephen King : Cujo



 Nel 1982, precisamente a Gennaio, il mese stesso fu scelto come "mese del cane".

Il genio di Stephen King, scrittore e sceneggiatore del genere fantasy, specializzato nel thriller e psicologico, decise di inaugurare questo mese in modo personale.

Un anno prima, nel 1981, iniziò la stesura di "Cujo", un libro dedicato al fratello di Stephen, David, pubblicato poi nel Gennaio 1982 in occasione della festività, specialmente negli Stati Uniti, dove è anche ambientato, cioè a Castel Rock, nel Maine.

Cujo, divenuto poi un successo mondiale, inasprì il cuore di ogni amante o possessore di un cane, lasciando ad ogni lettore la possibilità di immedesimarsi in un padrone angosciato per le condizioni del suo animale domestico.

Questo mansueto cucciolo di San Bernardo contrae improvvisamente la rabbia, essendo stato morso da un pipistrello in una piccola caverna, in cui si era trovato per errore, portandolo a compiere azioni di cui nemmeno lui è a conoscenza, come il massacro di un'intera famiglia. Il cagnolino mostrava gli evidenti sintomi della rabbia spiegati nei minimi dettagli da King.

Il cane ci racconterà in prima persona il sentimento di paura nei confronti di se stesso, mettendo in luce la distanza percepita da parte del suo amato padrone, Brett Camber, un bambino estremamente affezionato al suo San Bernardo, che difenderà nonostante il terrore disseminato.

Forse, è proprio l'abilità di King di trasmettere paura dal punto di vista di un animale che ci fa intimorire, dato che siamo abituati a curarci della nostra paura, del nostro sentimento, lasciando da parte il mondo che ci circonda.

Ambientato negli stessi anni dell'uscita, Cujo riflette la capacità infinita di King, Re dell'orrore, un uomo capace di infondere paura sotto pelle, lasciandoti con il nodo allo stomaco solo alle prime pagine.

La sensazione di essere bloccati da una creatura all'apparenza tanto dolce, senza alcuna via d'uscita, se non la morte, e probabilmente il fatto che sia un qualcosa che può accadere per davvero, è cio che rende questo romanzo degno di nota in tutto il mondo.

Possiamo dunque dire che Cujo ha ottenuto il successo che merita, avendo sequenze descrittive che non molti sono in grado di rappresentare, mettendo sulla pagine ciò che davvero stava accadendo negli U.S.A in quegli anni.

La rabbia, nell'America del Nord, negli anni 80 ancora non era stata del tutto debellata, per cui Stephen King ha colto la palla al balzo per mettere il dito nella piaga, e forse facendo in modo che ogni padrone veda il proprio cane con occhi completamente diversi.

Il romanzo ispirò poi Lewis Teague, regista del omonimo film prodotto dalla Warner Bros. Pictures, arrivato in Italia nel 1983.

L'insorgere della rabbia improvvisa è una delle angosce peggiori che si possa incontrare, ma leggere questo romanzo è una delle esperienze da vivere se si è amanti dell'horror o se non si ha un cane di cui poi avere paura a seguito della conclusione.

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