Succede sempre qualcosa di meraviglioso

Certi libri ti cambiano la vita, capovolgono tutte le tue certezze e ti intrappolano in un mondo magico difficile da lasciar andare.

Questo è il caso sicuramente del capolavoro di Gianluca Gotto, “Succede sempre qualcosa di meraviglioso”.

La storia ruota attorno alla figura di Davide, un giovane che all’improvviso vede tutte le sue certezze crollare. Giorno dopo giorno, pensando continuamente a quanto la vita sia stata ingiusta con lui, perde il desiderio di viverla. 


Dal libro: “Cos’è la depressione se non una nuvola nera che avvolge costantemente le tue giornate e che solo tu puoi vedere? Come può capirlo chi non ci è passato?” 


Sarà la morte del nonno a rappresentare il punto più basso per Davide, il punto di “non ritorno”, la goccia che farà traboccare il vaso. Ma una lettera misteriosa ed enigmatica lo spingerà oltre oceano, alla scoperta di un mondo nuovo dove incontrerà una persona che gli cambierà la vita. Guilly mostrerà a Davide la bellezza del mondo, insegnandogli le cosiddette “non-regole di Taro” che si riveleranno essere delle importanti perle di saggezza e che accompagneranno Davide lungo tutto il percorso fino alla rinascita di sé. 


Dal libro: “Poi accadde qualcosa, all’improvviso. Una sera il cielo era così luminoso e pieno di stelle che qualcosa si smosse dentro di me; il desiderio di tornare a vivere.”


Gianluca Gotto in questo suo capolavoro parla di rinascita, di cambiamento, di fiducia in sé stessi. In un momento di sconforto, di buio totale, questo libro ha la capacità di prenderti la mano e portarti a rinascere. 


Ci terrei a proporvi una mia poesia inerente all’argomento, alla rinascita: 


mutazione


e come il bruco si trasforma nella farfalla, 

anche io iniziai a mutare. 

lentamente,

rumorosamente,

quasi le mie ossa riuscivano a sentirmi. 

le pupille si dilatavano e si ristringevano 

come l’acqua che continua a picchiare 

frastornata sulla roccia.

e poi successe;

successe che un giorno mi svegliai con 

pupille di vetro, 

e guardandomi allo specchio non vidi più 

una bambina sognatrice e impulsiva,

ma un’anima ancora un po’ troppo debole, 

con la voglia matta di vivere la vita;

e si sa che passeggiando per le strade

del paese

quasi nessuno avrebbe riconosciuto la mutazione dell’animo,

ma a me bastava sapere che dentro di me

qualcosa era davvero cambiato.

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