Rivalutiamo la filosofia!
Recentemente si è tenuto il “processo” al liceo classico ,
occasione nella quale si è lungamente discusso a proposito degli studi
umanistici, della loro importanza ai tempi di Twitter e Facebook e
della loro rilevanza in un mondo sempre più dominato dal sapere scientifico-matematico. Il
liceo classico deve sicuramente rimanere un punto cardine del nostro sistema
educativo, adeguandosi però ai nuovi standard dell'epoca moderna. Ma gli studi
classici sono veramente fini a se stessi? La giornata della filosofia, che si è
tenuta a Savona lo scorso novembre, ricollegandosi a questo tema, ha cercato di
evidenziare il rapporto e le affinità tra tre campi che potrebbero sembrare
inconciliabili: la filosofia, l'etica e l'economia. La filosofia, infatti, è
foriera di valori di cui si sente il bisogno nel periodo di crisi etica,
economica e politica, che stiamo vivendo. Ecco dunque dimostrato come gli studi
filosofici non siano fini a se stessi ma garantiscano il Ben-Essere, quel
well-being che ognuno di noi può possedere grazie all'attitudine a pensare
liberamente.
La figura che meglio
incarna il binomio filosofia-economia è quella di Adam Smith, che non solo è
stato il padre della scienza economica, ma anche professore di filosofia morale
all'università di Glasgow. Egli è stato uno dei primi a capire l'utilità
pratica e concreta della filosofia, fin troppe volte considerata una materia
ostica e astratta. Oggi la scuola, per fare in modo che gli studenti non
percepiscano “l'amore per la sapienza” in senso puramente scolastico, dovrebbe
evidenziarne le ricadute esperienziali e i riscontri concreti, affinché la
sapienza stessa non sia considerata solo
meta da raggiungere, ma sprone e compagna nel mettersi in viaggio.
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