Case antisismiche: la sicurezza è un diritto!


                                             Case antisismiche: la sicurezza è un diritto!
















In geofisica i terremoti, detti anche sismi o scosse telluriche, sono vibrazioni o assestamenti improvvisi della crosta terrestre, provocati dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo.                                                                                               
Quasi tutti i terremoti che avvengono sulla superficie terrestre sono concentrati in prossimità dei confini tra una placca tettonica e l’altra.
Secondo la tettonica delle placche, la superficie della Terra è infatti modellata come se fosse composta da circa una dozzina di grandi placche tettoniche che si muovono molto lentamente.
Poiché esse non si muovono tutte nella stessa direzione, le placche spesso collidono una con l’altra. In generale il movimento delle placche è lento, impercettibile e costante; tuttavia, in alcuni momenti e in alcune aree, il movimento si arresta e la zona coinvolta accumula energia per decenni o secoli, fino al raggiungimento del cosiddetto carico di rottura, quando, a causa delle forze, tali movimenti avvengono in maniera improvvisa e repentina, rilasciando l’energia accumulata e sviluppando così un terremoto.
Ormai i terremoti, soprattutto nel centro Italia, sono un evento con cui la popolazione deve fare i conti da sempre.
Le case non costruite a norma collassano. I muri mal collegati ai solai cadono lateralmente, i solai precipitano nel vuoto e schiacciano tutto. La scossa da sottoterra muove le fondamenta, i piani bassi oscillano e fanno traballare quelli superiori. Ma è la seconda scossa, che arriva in senso inverso, a spezzare l’edificio come ossa sul ghiaccio. Ci vogliono gomma, legno, un certo tipo di acciaio più plastico per ammorbidire una costruzione e consentirle di ballare.
C’è una differenza importante tra prevedibilità di un terremoto e la sua inevitabilità: prevedere consente di scappare, forse di non morire, ma ricostruire resta comunque inevitabile.
La resistenza ai terremoti è quindi uno dei criteri indispensabili che le costruzioni devono rispettare, sancito anche da specifiche normative.
Per progettare un edificio antisismico, si devono rispettare determinati requisiti di sicurezza, cioè si deve fare in modo che esso sia in grado di evitare i crolli e non subire dissesti gravi.
Per fare ciò è indispensabile innanzitutto adoperare materiali di eccellente qualità.
Gli edifici antisismici possono essere costruiti in cemento armato, ovvero in calcestruzzo, in cui vengono inserite barre di acciaio, opportunamente dimensionate. L’acciaio utilizzato deve essere inossidabile o al carbonio, mentre il cemento dovrà avere una classe di resistenza più o meno elevata, a seconda della zona sismica in cui si va ad intervenire.
Un altro materiale antisismico è il legno, caratterizzato da grande flessibilità e leggerezza. Oggi si va infatti diffondendo l’utilizzo di particolari strutture prefabbricate in legno che consentono di costruire edifici resistenti ai terremoti, anche di molti piani.
Anche l’acciaio, materiale duttile, flessibile e riciclabile, si presta alla realizzazione di strutture antisismiche.
Ma tra i materiali “antisismici” contemplati dalle Norme non manca nemmeno la tradizionale muratura. In effetti, ciò che rende resistente un materiale è la sua qualità e la qualità dei leganti e dei collegamenti impiegati.
Oltre ai materiali, ciò che conta per la realizzazione di un edificio antisismico è il rispetto di determinati requisiti costruttivi. Molto importante è poi la forma in pianta degli edifici: per resistere alle onde sismiche è opportuno che esso, sia quanto più possibile regolare e compatta.

Il costo di un edificio costruito secondo questi criteri può essere superiore del 30% rispetto a uno tradizionale, ma naturalmente l’investimento, oltre che essere importante per l’incolumità degli abitanti, risulta ammortizzato a fronte della minore necessità di spese per eventuali riparazioni o addirittura ricostruzioni dovute a danni da terremoto.  


Luca Moretti 1^B Scientifico 

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