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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Le vecchiette attraversano da sole

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"San Giorgio" della Zona Savona, 2016 Scoutismo: nel dizionario "un movimento giovanile fondato nel 1908 da Lord Baden Powell, che si propone di favorire nei giovani la crescita di una coscienza democratica, lo spirito d'avventura e di porli a stretto contatto con la natura"; nei luoghi comuni un gruppo di ragazzi vestiti in modo bizzarro, che fanno attraversare la strada alle vecchiette, vendono biscotti porta a porta e camminano nei boschi fischiettando senza alcuna ragione; nella realtà... tutta un'altra cosa. Io sono una scout da ormai 8 anni e sono qui per svelare la verità su chi siamo e cosa facciamo. Innanzitutto, dovete sapere che, per la maggior parte delle volte, le vecchiette attraversano da sole (e quando capita che le aiutiamo è per banalissima e umana cortesia), i biscotti a volte li vendiamo, ma più che altro preferiamo mangiarli e se camminiamo nei boschi lo facciamo per arrivare da qualche parte. Poi, la verità è che lo scoutismo n

L'anoressia

Le lesioni son vive sul tuo corpo e magra è la tua vita: così stanca mi sembri ed avvilita… Le vecchie cicatrici sono aperte, vive e sanguinolenti. Folte coperte coprivano il male che t’assaliva e questo sì furtivo scappava quando sul viso affiorava; e in tempo poco rese deserte le pareti del tuo cuore ed incerte dell’animo le forze. Così di punto in bianco tutto il male sfociava che da tempo longevo sì regnava in quel tuo lato manco. Qual dolore, qual male aspro e crudele rese fragile il corpo tuo di miele? Or sta laggiù la fame mentre tesse le sue feroci trame; e tu stai lì impietrita perché aspetti morte e non più vita. Il tuo lamento prega la magrezza chiedendogli la quiete dei propri turbamenti; il tuo lamento prega che la fame non torni per star con la tristezza; il tuo lamento prega la fine dei tormenti e pur dei giorni perché ormai della vita poco frega. Desideri soltanto illimitati ed eterni silenzi, per

Anestesia Occidentale

Si tende sempre ad analizzare gli effetti della schiavitù discapito della riflessione sulle ragioni che la causano. Cosa fa sentire un uomo superiore ad un altro tanto da fargli arrogare il diritto di sfruttarlo e privarlo della dignità personale?                Cosa rimuove nel padrone la razionalità di vedere somiglianze tra le proprie mani lisce e quelle sporche e sanguinanti di chi è venduto e trattato come un oggetto? Forse è la perdita di ogni capacità di immedesimazione, il trionfo della convenienza sulla coscienza, il rifiuto di analizzare assennatamente le istituzioni di una società che nella sua staticità storica ha dei risvolti che tornano utili alla classe che dovrebbe preoccuparsi di avvicinarla al progresso e al bene di ogni individuo. Il pericolo consiste nel dimenticarsi della natura umana di ogni schiavo:  per millenni il servo non è stato altro che uno strumento, un semplice attrezzo al quale non si doveva altra manutenzione che un pezzo di pane e una cipolla giorn

Analisi della poesia "Odi Melisso" di Giacomo Leopardi. di Elena Negro

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ALCETA Odi, Melisso: io vo’ contarti un sogno Di questa notte, che mi torna a mente In riveder la luna. Io me ne stava Alla finestra che risponde al prato, Guardando in alto: ed ecco all’improvviso Distaccasi la luna; e mi parea Che quanto nel cader s’approssimava, Tanto crescesse al guardo; infin che venne A dar di colpo in mezzo al prato; ed era Grande quanto una secchia, e di scintille Vomitava una nebbia, che stridea Sì forte come quando un carbon vivo Nell’acqua immergi e spegni. Anzi a quel modo La luna, come ho detto, in mezzo al prato Si spegneva annerando a poco a poco, E ne fumavan l’erbe intorno intorno. Allor mirando in ciel, vidi rimaso Come un barlume, o un’orma, anzi una nicchia, Ond’ella fosse svelta; in cotal guisa, Ch’io n’agghiacciava; e ancor non m’assicuro. MELISSO E ben hai che temer, che agevol cosa Fora cader la luna in sul tuo campo. ALCETA Chi sa? non veggiam noi spesso di state Cader le