La nuova maturità

I nostri compagni che quest'anno affrontano l'esame di maturità saranno 
i primi a sperimentare la riforma che cambia in modo sostanziale, dopo 
quasi vent'anni, il vecchio esame.

La prima prova, lo scritto di italiano, si terrà il 19 giugno per poi, 
l'indomani, lasciare spazio alla seconda, forse quella più temuta 
sicuramente nei licei dove sarà mista. Scomparso il "quizzone" si 
passerà poi direttamente alla prova orale che si affronterà senza tesina 
e verterà su tutte le materie.

La prima novità della maturità 2019 riguarda però i requisiti di 
ammissione in quanto il consiglio di classe potrà ammettere alle prove 
anche studenti con una sola insufficienza. Restano invece invariati i 
requisiti generali per cui occorrerà avere almeno il sei in tutte le 
materie e almeno i tre quarti del monte ore annuale previsto di 
frequentazione. Solo dal prossimo anno sarà poi richiesta la 
partecipazione ai test Invalsi e lo svolgimento delle ore obbligatorie 
di alternanza scuola-lavoro.

Ma andiamo nel dettaglio.

Lo scritto di italiano prevede da quest'anno che in complesso allo 
studente siano proposte sette tracce tra cui scegliere che spazieranno 
tra diversi ambiti del sapere in modo da offrire agli studenti di tutti 
gli indirizzi di studio tematiche che hanno avuto modo di approfondire 
durante il percorso scolastico. Le tipologie di prova tra cui scegliere 
saranno rappresentate dall'analisi e produzione di un testo 
argomentativo (due tracce), riflessione critica di carattere 
espositivo-argomentativo (tre tracce) e l'analisi e interpretazione di 
un testo letterario mantenuta rispetto alla vecchia maturità (due tracce).

La seconda prova è rappresentata da un mix fra due materie e non prevede 
più il "quizzone". Le materie che potranno essere indicate dal ministero 
per ogni singolo indirizzo, sono quelle già individuate negli scorsi 
anni ma ne verranno previste contestualmente due caratterizzanti del 
"profilo educativo, culturale e professionale" dello studente. Di norma 
così potremo avere latino e greco per il liceo classico, matematica e 
fisica per il liceo scientifico e due lingue per il liceo linguistico.

Il nuovo orale invece non sarà più un interrogazione a tutto campo che 
parte dalla "tesina" elaborata dallo studente. Il colloquio inizierà dai 
materiali predisposti dalla commissione, che possono essere "testi, 
documenti, esperienze, progetti, problemi". Serviranno per avviare la 
prova che poi si svilupperà in una più ampia e distesa trattazione delle 
varie discipline studiate nel corso di studi. A tal proposito la 
commissione d'esame sarà tenuta a predisporre, per ogni classe, un 
numero di buste con i materiali di avvio del colloquio pari al numero 
dei candidati, aumentato almeno di due unità (es. 25 studenti e 27 
buste). Il giorno dell'orale il presidente sottoporrà allo studente tre 
buste fra cui scegliere.

Ed infine il punteggio. Quello minimo rimane 60. In sede di scrutinio 
finale, qualora sia decretata l'ammissione dello studente all'esame, i 
consigli di classe attribuiranno il credito per il corrente anno: gli 
studenti si troveranno ad affrontare l'esame con un massimo di 40 
crediti, di cui 12 per il terzo anno, 13 per il quarto e 15 per il 
quinto. Portando la riforma a 40 il massimo di punti su 100, da oggi si 
può dire che il curriculum nel triennio abbia un peso maggiore rispetto 
al passato quando se ne potevano ottenere non più di 25. I rimanenti 60 
punti potranno essere totalizzati nelle prove d'esame: 40 punti massimi 
nelle prove scritte, 20 punti nel colloquio e i 5 punti integrativi 
opzionali della commissione.

Una informazione finale per gli studenti bravi ed ambiziosi: il 100 e 
lode vale l'inserimento nell'albo nazionale delle eccellenze (da cui 
attingeranno le migliori università italiane), un premio in denaro e 
agevolazioni sulle tasse universitarie.

Insomma...un in bocca al lupo a tutti e...sotto con il rush finale!

Leonardo Briano, 3B.

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