501 anni di Leonardo



Il 2 maggio ricorrerà il 501esimo anniversario dalla morte di Leonardo Da Vinci.
Ora non ditemi che non lo conoscete. È impossibile non sapere chi sia.
Stiamo parlando, probabilmente, del genio più indiscusso della storia, di colui che era avanti anni luce rispetto ai suoi contemporanei e, per questo, molte volte incompreso.
Eccellente in ogni campo, fu: pittore, scultore, disegnatore, scrittore, scienziato, architetto, ingegnere e molto altro. Era l’homo della sintesi e dell’unità del sapere, che studiava l’essere umano e il suo rapporto con la natura e il cosmo. La sua curiosità, incontenibile e onnivora, lo portava a vedere i propri lavori in fieri, ovvero, mai e poi mai terminati e soggetti a miglioramenti e ritocchi. Per questo motivo poche sono le opere terminate di Da Vinci (la Gioconda, Dama con l’ermellino, il Cenacolo ad esempio) e molti, invece, gli studi e gli abbozzi raccolti in fogli pieni di appunti, oggi sparsi in tutti il mondo.
Tornando all’anniversario dell’artista, fino al 2019, questo veniva celebrato con mostre ed esposizioni in diversi Paesi europei (Francia, Gran Bretagna, Spagna e Italia), ma quest’anno, con l’emergenza sanitaria da Covid-19 come sarà possibile tutto ciò?

In questa quarantena contro il virus, la cultura non si ferma. I musei e gli operatori culturali stanno rispondendo con iniziative creative ed intelligenti utilizzando i media, in modo tale da permettere alle persone, costrette a casa, di non perdere il piacere dell’arte. È quindi probabile che diversi musei che custodiscono le opere di Leonardo organizzino un mostra da visitare online con dei veri e propri tour virtuali, come è stato fatto, agli inizi di aprile, per il cinquecentenario di Raffaello.
“Evitiamo ogni contagio, tranne quello della bellezza!”, afferma il direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze. Frase simbolica e carica di significato, che ci spinge a porci una domanda: se l’arte non deve essere trascurata, qual è il suo scopo reale? Di fronte a un quesito come questo in molti, anche i migliori critici d’arte, non riescono a dare una risposta univoca, precisa e semplice. Come possiamo trovare il senso della maggior parte delle cose che ci circondano, ma non capire quello dell’arte? Perché i musei e le gallerie sono spesso affollate? Che cosa spinge quelle persone a prenotare un biglietto? In realtà, una risposta c’è, solamente che essendo banale non viene ritenuta veritiera. L’arte ci rende ottimisti. Le opere più famose ritraggono soggetti felici, cieli blu, fiori per compensare tutte quelle immagini di guerra, fame, calamità che sfilano di fronte ai nostri occhi giornalmente. L’arte ci aiuta ad apprezzare le cose. Nel mondo di oggi sono i media a dirci che cosa è bello e che cosa non lo è. L’arte si comporta allo stesso modo, ma si concentra su cose vere, come dei paesaggi naturali e delle scene di vita quotidiana, che dovrebbero essere apprezzate maggiormente. L’arte permette di esprimerci. La società odierna ci chiede di indossare una maschera per coprire i nostri veri sentimenti. Ecco che l’arte può rispecchiare ciò che veramente sentiamo e diventa così felice, triste, innamorata con noi e per noi. L’arte ci da equilibrio. In questo mondo ognuno di noi non ha un vero e proprio equilibrio. Alcuni sono troppo calmi, altri troppo irrequieti, alcuni troppo eruditi, altri troppo emotivi. Perché ci commuoviamo di fronte ad un’opera? Perché essa ha in sé tutte quelle caratteristiche che noi non abbiamo e, finalmente, ci sentiamo capiti, ma soprattutto completi e in armonia con noi stessi.
Di fronte a queste considerazioni, proviamo, come facciamo con la musica, ad usare l’arte di Leonardo, il 2 maggio, come fonte di sostengo e incoraggiamento, di cui, ora più che mai, abbiamo bisogno.

Anna Pregliasco-II classico

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