Scuola di Studi Superiori “Ferdinando Rossi” dell’Università di Torino






Buongiorno, mi chiamo Enrico Zunino e ho frequentato il Liceo Calasanzio nella sezione A dello Scientifico fino all’anno scolastico 2017/2018. Ad oggi, sono iscritto al terzo anno del Corso di Laurea Triennale in Fisica all’Università di Torino e, parallelamente, sono uno studente della Scuola di Studi Superiori “Ferdinando Rossi” dell’Università di Torino. Parlerò di questa seconda esperienza universitaria e indicherò la Scuola, nel seguito, con l’acronimo SSST (Scuola di Studi Superiori di Torino). Una Scuola di Studi Superiori è, in generale, una istituzione che seleziona un certo numero di studenti sulla base di un concorso pubblico e offre loro corsi complementari a quelli dell’Università, (in alcuni casi) vitto e alloggio e, eventualmente, anche contributi finanziari sotto forma di borsa di studio. Ci sono una decina di Scuole Superiori Universitarie sparse in tutta Italia, ciascuna con le sue particolarità e caratteristiche, quindi è difficile fare un discorso che valga per tutte, per informazioni generali si può vedere qui (href="https://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_superiore_universitaria">) oppure qui (https://www.istruzione.it/orientamento/scuole_superiori.html). A Torino, la SSST offre ai suoi studenti alloggio in residenze universitarie convenzionate, esonera dal pagamento delle tasse universitarie e premia annualmente con una borsa di studio.
Qui (https://ssst.campusnet.unito.it/do/home.pl ) trovate il sito ufficiale: come imparerete presto, i siti delle Università sono in generale confusi e labirintici (questo non fa eccezione) ma, se avete voglia di perdere un po’ di tempo a cercare informazioni, si può trovare quasi tutto. 

 Perché hai scelto questo percorso? 
Una particolarità della SSST rispetto alle altre scuole superiori universitarie è la didattica: invece di offrire corsi di potenziamento nelle discipline che gli allievi studiano all’Università, si concentra sull’erogazione di corsi interdisciplinari (https://ssst.campusnet.unito.it/do/corsi.pl/Search?title=Corsi%20e%20moduli) su grandi problemi di attualità o su tematiche affrontate con diversi approcci disciplinari (i.e. il cambiamento climatico, il problema del libero arbitrio, i problemi legati alla formazione della UE, ecc.). Ogni anno bisogna seguire corsi della Scuola per un minimo di 15 cfu (oltre ai 60 della propria facoltà). Per uno studente che, oltre a studiare la propria materia, non vuole perdere uno sguardo più ampio sul mondo moderno è un’ottima opportunità per ampliare i propri orizzonti. A volte, passare dall’ambiente liceale, in cui si è abituati a studiare materie molto diverse tra loro, a quello universitario, inevitabilmente più specialistico, può risultare in una sorta di inaridimento: continuare a confrontarsi con argomenti distanti dal proprio ambito aiuta a tenere allenata la mente e a incontrare persone diverse da quelle che si conoscerebbero nella propria facoltà. Oltre alle motivazioni culturali ed accademiche, ciò che fa gola sono, ovviamente, i benefit: la borsa di studio annuale (circa 800€) e l’alloggio pagato sono vantaggi economici non trascurabili e si possono rivelare utili per concedersi qualche sfizio anche al di fuori della vita accademica. 

Per entrare alla SSST c’è un test di ingresso (https://ssst.campusnet.unito.it/do/home.pl/View?doc=/Iscriversi/ammissione_e_iscrizione.html)? Se sì, è difficile? Come prepararsi? 
Sì, come detto c’è un concorso nazionale per aggiudicarsi uno dei 30 posti messi in palio ogni anno. Per poter partecipare al test occorre aver conseguito un voto di maturità non inferiore a 80/100 e pagare una piccola tassa di iscrizione oltre a compilare alcune scartoffie burocratiche. La prova consiste nella stesura di tre temi su argomenti di attualità (della lunghezza di un paio di facciate ciascuno) nell’arco di 2 ore. Per le questioni tecniche e per trovare le tracce degli anni passati potete guardare sul sito. Per quanto riguarda la mia esperienza personale posso dire che in generale le tracce vertono su argomenti di attualità e di ampio respiro: non richiedono un approfondimento tale da giustificare preparazioni specifiche; potrebbe tornare utile leggere i giornali nel periodo antecedente la prova e magari leggersi alcuni approfondimenti su temi di attualità. In generale l’obiettivo della commissione non è quello di valutare le vostre conoscenze specifiche in ingresso, ma verificare se siete in grado di gestire il tempo e di argomentare in modo coerente e serrato, anche in situazioni di stress. L’importante per la prova scritta è scrivere cose non troppo banali, argomentare in modo logico e coerente. Chi supera lo scritto, il giorno successivo, sostiene un orale con alcuni membri della commissione. In questa sede si discute della prova scritta e si discute delle proprie motivazioni nell’intraprendere il percorso alla SSST e alla propria facoltà. L’orale è maggiormente una prova psico-attitudinale. In generale non è una prova difficile, ma bisogna avere un po’ di "cazzimma (https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/che-cos%C3%A8-la-cazzimma/751). 

Quali sono i lati positivi che ti hanno colpito? Quali quelli negativi? 
Come già detto, i lati positivi sono molti e su tutti spicca sicuramente la possibilità di conoscere persone molto in gamba e motivate, che studiano cose completamente diverse da voi. Insomma, è difficile annoiarsi, l’ambiente è stimolante. Si hanno benefici economici e questo può liberarvi da noiosi e onerosi grattacapi, oltre a sponsorizzare alcune delle vostre migliori serate alcoliche (le bici (https://www.google.com/maps/place/Carmen/@45.0709745,7.69508,17z/data=!3m1!4b1!4m8!1m2!2m1!1scarmen+torino!3m4!1s0x47886d7da18bbd99:0x3f3f387f28f65d8a!8m2!3d45.0709745!4d7.6972633) non si pagano da sole). Il lato negativo è che si sta parlando di aggiungere un carico di lavoro alla normale Università che, già da sola, può non essere una passeggiata. Specialmente nel primo periodo, quando bisogna adattarsi a ritmi e ambienti diversi, gestire il carico di lavoro può essere difficile: io stesso, dopo la prima sessione di esami della mia facoltà (che fu un fiasco totale), ero abbastanza disperato. Per di più l’ambiente universitario e della Scuola può essere molto competitivo e risultare stressante. Ad ogni modo, queste sono considerazioni che valgono in generale per la vita al di fuori del Liceo, quindi non disperate se avrete qualche difficoltà all’inizio, si tratta solo di rendere il ritmo. In sintesi: tutto molto bello ma un po’ di "culo", a volte, dovrete farvelo . 

Se vivi nella città in cui studi, quali sono i lati positivi e negativi? Com’è vivere in città rispetto ai nostri paesi? 
In qualità di studente SSST posso usufruire del posto in collegio (https://www.collegioeinaudi.it/site/index.php) gratuito e vivo a Torino stabilmente, tornando a casa in media una volta al mese. Per quanto riguarda la vita da soli, in una città lontana da casa, senza mammà, ci sono, come in ogni cosa, aspetti positivi e negativi: chi ve ne racconta uno solo sta probabilmente mentendo. L’ambiente del collegio e della città, in generale, è enormemente più vario di quanto possiate immaginare: questo significa che potrete trovare tantissime attività nuove che non avevate neanche immaginato, nuovi interessi e opportunità di conoscere persone molto diverse. Alcune le amerete, altre le detesterete: in ogni caso dovrete imparare a convivere con entrambe. A volte vi potrà capitare di sentirvi soli e tristi. È perfettamente normale , il passaggio tra Liceo e Università è un momento di grandissimi cambiamenti e potrebbe mancarvi la sicurezza della vostra vecchia classe. Questo può essere un ottimo stimolo per aprirvi, per superare la paura di approcciare nuovi compagni di avventure. A volte non avrete voglia di cucinare e mangerete cibo spazzatura, altre volte proverete nuove ricette e vi stupirete di quanto siete bravi ai fornelli. Insomma, ci sono infinite possibilità, non vi resta che scoprirle! In ogni caso io consiglio, se è possibile, di vivere fuori casa, anche nell’era della pandemia: l’indipendenza e la sicurezza di voi stessi che otterrete sono uniche e non troverete altri modi per vivere un’esperienza del genere, specialmente durante la giovinezza. Insomma, non abbiate paura di farvi qualche graffio, il mondo è la vostra ostrica. 

Per studiare alla SSST servono particolari requisiti/abilità? 
Oltre a quanto già detto in precedenza, per restare all’interno della SSST bisogna essere in corso con gli esami della propria facoltà, avere una media uguale o superiore a 27/30 e non accettare nessun voto inferiore a 24/30 (sia per gli esami del proprio corso di studi che per quelli della Scuola). Siccome i corsi alla Scuola sono di carattere interdisciplinare è bene interessi diversi tra loro, potrebbe capitarvi di studiare cose che non avreste mai immaginato. Insomma, è meglio essere piuttosto “solidi” accademicamente. 

Quali sono le prospettive di lavoro al termine del percorso? 
Fino ad ora la SSST ha rilasciato, al termine dei 5 anni del percorso universitario, un attestato di Alta Qualificazione che non ha nessun valore legale (ovvero non è riconosciuto dal MIUR). Vi starete chiedendo: com’è possibile che una Scuola di Studi Superiori Universitari rilasci un titolo non riconosciuto dal Ministero omonimo? Benvenuti nel magico mondo dell’Università italiana: questa è solo la punta dell’iceberg. Proprio in questi giorni (dicembre 2020, ndr), per fortuna, è al vaglio del Ministero dell’Università un documento che potrebbe equiparare la certificazione rilasciata dalla SSST ad un master universitario di 2° livello (il grado più alto di istruzione, al livello di un dottorato di ricerca). SE questa cosa andasse in porto, e sottolineo SE, significherebbe che uscendo dalla Scuola si avrebbe un vantaggio sostanziale nei concorsi pubblici e accademici (i.e. bandi di dottorato). Anche se questa cosa non dovesse avere esito positivo, come si suol dire, è una roba che fa curriculum . Gli studenti della Scuola, visto che di solito hanno interessi accademici, proseguono gli studi con il dottorato. In alternativa, trovano lavoro presso grandi aziende (in ruoli manageriali) dove è apprezzato il fatto di aver saputo gestire due carriere universitarie contemporaneamente. Dipende molto da quale facoltà hanno frequentato oltre alla Scuola. 

Dove ti vedi tra cinque anni? 
Se tutto va bene (detto al termine del 2020 fa un po’ sorridere questa frase), in una qualche Università europea a fare un Dottorato di Ricerca in Fisica, con la speranza di non rimanere precario a vita facendo ricerca. Se va male non lo so, per ora cerco di impegnarmi a far andare bene le cose. 

C’è qualche tuo ex-compagno del Liceo che fa la SSST? 
Purtroppo no! Per ora sono il solo rappresentante del Calasanzio all’interno della SSST. Ci sono alunni da varie parti d’Italia, principalmente Nord-Ovest, ma anche da Padova, San Marino e persino da Modica. Se vi interessa l’idea della Scuola provate il test di ammissione, mi raccomando! 

 Martina Cerrato 5A

Commenti

Post popolari in questo blog

Analisi della poesia "Odi Melisso" di Giacomo Leopardi. di Elena Negro

Intervista impossibile a Caravaggio

Il benvenuto della redazione all' a.s. 2023-2024