INGEGNERIA BIOMEDICA




In occasione dell’iniziativa del giornalino di intervistare gli ex liceali riguardo alla loro facoltà universitaria, ho avuto la possibilità di parlare con Giulia Resio, studentessa di Ingegneria biomedica presso il Politecnico di Torino la quale frequenta magistrale di "Strumentazione biomedica". 

  Perché hai scelto questa facoltà? Era una passione che avevi già da piccola, una scelta legata a esperienze che hai fatto o un consiglio di persone che conoscevi? 
Io da grande volevo diventare ingegnere o comunque fare il Politecnico, poi mio zio mi ha parlato per caso di Bioingegneria, sono andata a controllare e ho visto che poteva fare al caso mio, quindi ho deciso di optare per questa facoltà. 

  Per entrare nella tua facoltà c'è un test di ingresso? 
Sì, quattro anni fa c'era il TIL d'ingresso, ma non è un vero e proprio test d'ingresso come può essere per le altre facoltà come ad esempio Medicina. E’ un test online fatto al computer (che non ricordo con precisione), conteneva quesiti di matematica, fisica e una comprensione del testo. Per passare il test è necessario fare almeno il 50% delle risposte corrette e se per poco non si raggiungere il minimo richiesto, è possibile comunque entrare anche se non nell'indirizzo di ingegneria scelto ma si può eventualmente cambiare il secondo anno. E’ comunque un "test tranquillo" perchè la facoltà non è solo per chi ha fatto lo scientifico e quindi ha già visto gli integrali, ma anche per quelli che arrivano da altre scuole come ad esempio il Classico o una scuola professionale. Inoltre, se superato, permette l'accesso a tutte le diverse tipologie di ingegneria, bisogna infatti ricordarsi che il primo anno è uguale per tutte le diramazioni dell'ingegneria. 

  Quali sono i lati positivi che ti piacciono e che ti hanno colpito della tua università? 
Sicuramente il Politecnico di Torino ha una bella nomina e Ingegneria biomedica è una buona facoltà. Una cosa che mi è piaciuta molto è che, nonostante io faccia un indirizzo specifico, ho avuto la possibilità di aprirmi su molti argomenti anche non necessariamente inerenti alla biomedica, quindi da questo punto di vista è una cosa che ho trovato molto interessante. 

  Quali sono questi ambiti oltre il biomedico? 
Il primo anno le materie sono molto generiche ma basilari come analisi, geometria, fisica, chimica. Invece, già al secondo anno c'è elettrotecnia dove, banalmente, ci hanno spiegato come funziona la rete elettrica oppure, la termodinamica e rieci a capire come funzionano determinati meccanismi che io personalmente non riuscivo a capire.

  Quali sono, invece, i lati negativi? Cosa ti aspettavi di diverso? Ti hanno in qualche modo deluso alcuni aspetti dell'università? 
Deluso, no. Il primo anno, personalmente, ho notato molto distacco dalle superiori nelle quali sei ancora in una classe piccola e ti spiegano le cose "tranquillamente". All'università (e sopratutto come in un' università come al politecnico) sei semplicemente un numero, una matricola, all'inizio sono rimasta un po' spiazzata perchè entri in aule con 200 persone, il professore spiega però non è un approccio così diretto come alle superiori. Andando avanti, però, ci ho preso la mano e se posso dire la mia, da un punto di vista è ancora meglio perchè non senti una pressione adosso a te e si crea magari un bel gruppetto con i tuoi compagni di università; la vedi in modo diverso, capisci anche che stai crescendo e secondo me non è negativa. 

  Tu vivi fuori casa oppure viaggi? 
Ora sto frequantando da casa per ovvi motivi, però ho preso casa a Torino dove sono stata fin dal primo anno. 

  Quali sono i lati positivi e negativi del vivere fuori casa? 
Sono stata fortunata perchè non ero da sola, ero in casa con tre mie compagne di classe, quindi persone che conoscevo già e da questo punto di vista sono stata molto avvantaggiata. La cosa "negativa", che però non è negativa secondo me, semplicemente uno stacco che uno sente rispetto a come vivevi prima, è che certe cose devi gestirtele autonomamente, banalmente farti da mangiare, fare la lavatrice, inizi a capire come funziona del pagamento delle bollette, cos'è la TARI , cosa che io fino al 2015 non avevo sentito nominare. Quindi trovo più vantaggi che svantaggi, perchè è tutto motivo di crescita. 

  Per intraprendere questo percorso di studi bisogna avere le basi scolastiche di un determinato tipo oppure abilità/caratteristiche particolari? 
Io arrivo dallo scientifico e alcuni concetti dell'esame "Analisi 1" li avevo già sentiti nominare però, a mio parere, non è necessario provenire da un liceo scientifico. Le basi sono state utili ma, non è una carenza provenire da un altro istituto; ad esempio, se provieni da un liceo classico e non sai cos'è un differenziale o un integrale, subito puoi avere difficoltà, però, se ti impegni e studi ce la fai anche perchè ti spiegano tutto dall'inizio alla fine. Secondo me, è richiesta sopratutto la costanza e la voglia di mettersi in gioco, nè più nè meno. 

  Che prospettive lavorative si presentano al termine del corso? 
Le prospettive lavorative sono tante, alcune non sono ancora presenti perchè la figura dell'ingegnere biomedico è abbastanza nuova, è nata negli ultimi anni e quindi non è ancora ben radicata nella società, comunque ci sono tantissimi ambiti e applicazioni. Un ambito potrebbe essere legato al lato ospedaliero quindi puoi diventare un ingegnere clinico che sono quei "tecnici" che affiancano i medici nella scelta di determinati strumenti, oppure nell'ambito della protesica, quindi biomeccanica dove puoi andare a realizzare delle protesi. Al terzo anno abbiamo fatto una "gita" al centro FIAT di Olbassano dove eseguono i crushtest per verificare se una macchina possa andare bene. Ci possono essere anche applicazioni nell'ambito più chimico, c'è infatti una specialistica in bionanotecnologie che si occupano soprattutto di realizzare strumenti volti a iniettare farmaci in maniera innovativa nel corpo umano, oppure puoi andare in un ospedale e assistere il medico in alcune operazioni per esempio cardiache o ancora fare il tecnico che dietro a un computer vede attraverso lo schermo quello che percepisce la sonda che il medico ha inserito nel paziente. Ad esempio, la specialistica che sto facendo io è legata più alla strumentazione quindi è un percorso più legato all'elettronica e ad oggi sto facendo materie che con il corpo umano c'entrano ben poco; capisci come funzionano in generale l'elettronica dei dispositivi, microcontrollori e strumenti di questo tipo. C'è anche un'altra specialistica legata all'informatica medica che si ocupa di come funzionano i servizi di telemedicina. Ritengo che ci siano tantissime porte aperte. Comunque è importante ricordare che non si è dei medici e per dirlo in modo poetico, chi è medico cura le persone, chi è ingegnere biomedico, invece, aiuta il malato a vivere meglio. 

  Tra cinque anni dove ti vedi? 
Questa è una bella domanda, spero fuori da una camera, augurandoci che il "periodo Covid" sia finito e per il resto, sinceramente, non saprei rispondere. 

  C'è qualche tuo/a amico/a del liceo che conoscevi prima dell'università e che fa la tua stessa facoltà? 
Persone che conoscevo prima e fanno ingegneria tanti, che facciano ingegneria biomedica, so di due ragazze del liceo. 

E’ stato difficile legare con gli altri? 
Assolutamente no. Il primo anno, dividono le matricole non per orientamento ma per cognome e a ogni sezione è assegnato un professore diverso. Ero in classe con un mio compagno che fa ingegneria energetica, però nel giro di una settimana abbiamo conosciuto molte persone con le quali sono ancora amica adesso, li sento spesso e ci vedevamo quando ancora era possibile. Si riesce a fare amicizia, basta essere aperti e avere anche la fortuna di conoscere le persone giuste, come sempre d' altronde. 

  Ci sono tante materie che al liceo non facciamo, come ad esempio informatica: come l'hai affrontata? 
Su informatica non posso dire molto perchè quando l'ho studiata io ci insegnavano il linguaggio C mentre adesso studiano il linguaggio python. Comunque così come per le altre materie iniziano dalle basi, in un primo momento è un po' traumatizzante perchè devi imparare a entrare nell'ottica, però pian piano ce la si fa senza nessun tipo di problema, anche se può sembrare una "bestia nera" se non la si è mai vista, ma non è l'esame più difficile dell'anno. 

  In Val Bormida, perquanto riguarda gli sbocchi lavorativi? 
Sbocchi lavorativi nella nostra zona, al momento, proprio legati alla biomedica non mi vengono in mente, anche se, in effetti la figura di colui che crea le protesi è anche presente nella valle. Se una persona si adatta un lavoro lo trova, ma guardando le offerte lavorative che mi arrivano dalla mia pagina personale del Politecnico o sul AlmaLaurea si parla di Torino o Milano. Secondo me, però, è ancora troppo presto per parlarne perchè è un periodo di evoluzione e mai dire mai...potrebbero nascere e partire anche delle cose da noi e essere noi i primi a poter creare qualche alternativa in Valle Bormida, che sarebbe anche una buona occasione per farla rinascere.   Comunque la figura del bioingegnere, diversamente da altri ingeneri che esistono da tempo, è nuova e quindi si deve ancora creare il suo mondo... Infatti quando io ho scelto bioingegneria molti mi dicevano "ah, ma fai biomedica, non sei nè carne nè pesce..", però se a una persona del 1800 avessi detto che avremmo potuto parlarci con questi (riferendosi allo smartphone) mi avrebbe considerata pazza. 

  Per quanto riguarda gli esami, come sono strutturati? 
Gli esami sono prevalentemente in forma scritta, con una parte a crocette e lo svolgimento di uno scritto. In alcuni casi, come per l'esame di "Fisica 1" è anche obbligatorio l'orale, il quale è facoltativo per l' esame di "Termodinamica" e "Meccanica strutturale". Data, però, l'attuale situazione in DAD gli esami sono solo scritti. 

  Giulia ha inoltre parlato di una grande potenzialità del PoliTO: la sua applicazione.
Il Politecnico di Torino ha anche un'applicazione scaricabile sul cellulare sulla quale è possibile trovare il materiale delle lezioni, la propria mail istituzionale associata a ogni matricola e prenotarsi agli esami (possibile anche tramite il sito). Inoltre sono anche presenti i dispenser di appunti degli ex alunni universitari su cui è possibile studiare ma è comunque consigliabile seguire i corsi. 

  Per quando riguarda le magistrali, quali sono quelle legate all'ambito bioingegneristico? 
Ci sono 4 magistrali. 
-Strumentazione biomedica che è più legata all'elettronica; abbiamo portato avanti un progetto per il microcontrollo ad esempio un lookmetro che funziona come una sorta di termometro. 
-e-Helth più legato all'ambito informatico, quello della telemedicina a distanza e applicazione del monitoraggio del paziente. 
-Biomeccanica che invece è legato all'ambito protesico ma non solo, anche alla creazione di stent 
-Bionanotecnologie che si occupa più della parte chimica del caso, quindi costruzione di tessuti, particelle per il rilascio di farmaci, quest’ultimo più legato alla ricerca e allo studio in laboratorio, anche se vediamo che in vivo al giorno d'oggi sono ancora pochi gli studi che hanno portato ad un utilizzo in concreto nel paziente.
 Tutte quattro, però, hanno 4 insegnamenti in comune: Biomeccanica dei solidi e dei fluidi, elaborazione dei segnali biomedici, bionanotecnologie e intelligenza artificiale in medicina. 
Se vuoi chiedermi qualcosa sulle materie della triennale.. Rispondo:"Certo!" 
 Materie della triennale 
-Primo anno: chimica, analisi 1, fisica 1, informatica, algebra lineare e geometria, fondamenti di biologia, anatomia e fisiologia e 1 materia a scelta. 
-Secondo anno: mi sembra che il primo semestre sia più o meno uguale in tutte le ingegnerie perchè c'è analisi 2, in particolare la ingegneria biomedica studia fisiologia, anatomia e un' altra materia che studia com'è fatto il corpo umano in quanto biomedici, elettrotecnica dall'inizio alla fine, fondamenti di meccanica strutturale che sarebbe lo studio travi, le forze a cui quest'ultime sono sottoposte, i diversi stadi di deformazione, meccanica delle macchine, che è praticamente fisica 1 portata all'ennesima potenza, dove studi i corpi rigidi, i meccanismi quindi, per esempio come funziona una carrucola, poi c'è analisi dei segnali dove vai a studiare come sono fatti i segnali come un'onda quadra o sinusoide, è un po’ la base dell'elettronica, di come si propagano i segnali nelle telecomunicazioni ed elettronica. Probabilmente me n’è fugge qualcuna. 
-Terzo anno: c'è termodinamica applicata alla trasmissione del calore, bioingegneria e sicurezza, che è stata, secondo me, una bella materia perchè studi anche quella che è la reazione del corpo umano alla corrente e diversi sistemi di difesa come il differenziale magnetotermico oppure come funziona il prelievo dei potenziali. Un altro esame è “dispositivi impiantabili attivi”, ovvero come funziana un pacemaker, bioimmagini, quindi come funziona un' attack, una radiografia in generale. Ritengo che le materie del terzo anno siano davvero interessanti perchè sono più mirate al tuo indirizzo di studi e riesci a capire in quale mondo ti stai muovendo, mentre con analisi 1 e analisi 2 sono cose più scolastiche. La cosa più bella è che all'ultimo anno della laurea triennale capisci che quello che studi lo puoi applicare in qualche ambito e quindi non stai studiando numeri a caso ma funzionano veramente. 
  Passaggio dalla triennale alla magistrale: se una persona si laurea a marzo non ha la possibilità di accedere al primo semestre della magistrale, si può però,iniziare quest'ultima quando manca solo la tesi con un anticipo dei crediti. 
  Tirocinio: innanzitutto si deve creare una coppia con un compagno/a, poi si deve scegliere una delle proposte presentate e si sarà selezionati in base a una graduatoria. Si può scegliere, ad esempio, se tenerlo all'interno di un ospedale oppure all'interno del Politecnico; quest'ultimo è il mio caso in quanto ho seguito una ricerca "biotecnologa" sui paper dei segnali encefalografici in quanto ancora oggi si riescono a captare solo quelli sulla corteccia e non all'interno e quindi il cervello è ancora molto studiato. 

 Martina Cerrato 5A

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