L’INNOCENZA DEI BAMBINI

  Alice Bolognese 5^D

Nel romanzo La storia, di Elsa Morante, emerge spesso il punto di vista di un bambino, Useppe, che mette in risalto elementi che gli occhi di un adulto non sono in grado di individuare, come ad esempio il vivido colore dei peperoni caduti dalle sporte durante i bombardamenti di Roma del 1943.

Le soluzioni adottate dalla Morante per evidenziare il punto di vista infantile di Useppe nell’intero romanzo, sono molteplici e variegate (possiamo citare, ad esempio, il fatto che sia stato inventato una sorta di linguaggio adottato da Useppe parallelo all’italiano corretto; alcuni esempi sono il termine “Lioplani”, ovvero aeroplani, o il nome del cane Blix, diventato “Bii”).

In ogni caso, il tema dell’infanzia di fronte agli orrori della vita viene spesso affrontato, negli ambiti della letteratura, dell’arte, della musica e del cinema.

Quando si parla dell’infanzia, si parla anche spesso della perdita dell’innocenza legata al dover affrontare situazioni traumatiche che una giovane mente non sa come processare. Chiari sono gli esempi forniti dai romantici, i quali affrontano questo tema con passione ed indignazione. Non è rara, infatti, la denuncia nei confronti dell’umanità che non riesce nemmeno a proteggere la propria prole dalle guerre da lei stessa causate.

Possiamo citare, a questo proposito, Victor Hugo, il quale non si limita a descrivere una situazione drammatica ma denuncia apertamente come la guerra non possa che portare alla sofferenza e alla perdita dell’innocenza di migliaia di bambini. Ciò appare chiaramente nella sua poesia L’enfant, parte della raccolta Les Chatiments, nella quale descrive come un bambino dalle sembianze di un angelo per l’innocenza della sua giovane età venga inevitabilmente corrotto dalla violenza e dal dolore della guerra portandolo sulla via della vendetta, com’è amaramente evidenziato dagli ultimi versi della poesia: “Je veux de la poudre et des balles” - “Voglio della polvere da sparo e dei proiettili”.

Questo tema, anche se in un’altra sfumatura, non viene abbandonato dal famoso autore francese nemmeno quando egli apre un’aspra critica contro la politica di Napoleone III. Nella sua poesia Souvenir de la nuit du IV, infatti, evidenzia nuovamente come siano le vite dei bambini innocenti ad essere realmente toccate dalle conseguenze dell’incosciente politica di uomini avari. Sono moltissimi i bambini descritti da Victor Hugo, ma il più famoso è forse Gavroche, un ragazzino di strada abbandonato al suo destino ed ucciso durante una rivoluzione che sosteneva.

L’arte di Hugo è però lontana da come viene descritta l’infanzia di Useppe, vissuta nell’ignoranza del un mondo infame che lo circonda, protetto dai pericoli da una madre amorevole ed attenta. I bambini descritti da Hugo, invece, sono proprio il contrario di ciò: sono coloro che non sono stati protetti e che si sono ritrovati soli a dover affrontare il mondo.

In modo simile ad Hugo, e di conseguenza differente da Elsa Morante, c’è un particolare poema dal titolo Child of our time, di Eavan Boland, una poetessa irlandese, che affronta questo tema con la dovuta amarezza. Si tratta di un vero e proprio poema di denuncia sociale verso una guerra senza scopo né conclusione: la guerra avvenuta nell’Irlanda del Nord tra il 1968 ed il 1998. Questa guerra di religione, afferma Boland, ha derubato le culle di moltissimi infanti a causa delle sue bombe e atroci battaglie. Denuncia come moltissimi bambini non hanno nemmeno avuto la possibilità di affrontare la vita prima che essa gli venisse strappata via crudelmente.

La denuncia sociale, però, non è l’unico modo per trattare il tema dell’infanzia. Dickens, ad esempio, si limitò a descrivere le terribili condizioni in cui i bambini delle classi meno abbienti erano costretti a vivere, senza però denunciarle apertamente. In modo simile, nonostante le diverse circostanze, fu descritta la morte di Cecilia da parte di Manzoni nel suo romanzo capolavoro I promessi sposi. La morte della bambina, con il seguente doloroso addio da parte della madre, è uno dei momenti più toccanti del romanzo grazie alle sue dettagliate descrizioni che ci portano ad immedesimarci nel dolore della madre e a provare pena per la sua situazione; queste descrizioni, però, sono completamente prive di denuncia sociale anche perché la morte della bambina è dovuta a cause naturali. Chiaramente, conoscendo l’autore, è inevitabile l’approccio alla vicenda attraverso la religione, ma ciò ha un impatto relativo sulla descrizione stessa.

I bambini in generale vengono spesso travolti da avvenimenti storici che sfuggono alla loro comprensione nonché al loro controllo. Innumerevoli sono gli esempi in letteratura; oltre a quelli già menzionati possiamo citare Anna Frank, una ragazzina che, nella stessa guerra vissuta da Useppe, perse la vita a causa di un odio irrazionale. La sua storia ha commosso milioni di lettori, lasciando una testimonianza inestimabile che è descritta interamente dal punto di vista di una ragazza giovane costretta ad affrontare eventi più grandi di lei.

Altro romanzo che tratta questo argomento è Io dentro gli spari, di Silvana Gandolfi, che narra la storia di un bambino costretto a vivere un’esperienza traumatica, l’uccisione del padre, e viene descritto come questo evento ne cambi la mentalità ed il futuro.

Naturalmente, i bambini che fanno fronte ad eventi enormi sono un ovvio spunto anche per quanto riguarda la filmografia ed il cinema in generale. Il primo che viene in mente, per la sua celebrità e significato, è sicuramente La vita è bella, dall’attore e regista Roberto Benigni, il quale descrive perfettamente il punto di vista dei bambini ed il disperato desiderio da parte dei genitori di proteggere la loro innocenza e la loro vita, difenderli da eventi storici che il singolo individuo non è in grado di evitare.

Ciò che avviene ne La vita è bella può in qualche modo essere paragonato al romanzo La storia, di Elsa Morante, in quanto in entrambi emerge questa figura genitoriale che farebbe di tutto per proteggere la propria prole a costo di sacrificarsi durante i tragici eventi della seconda guerra mondiale.

 In conclusione, il tema dell'infanzia appare spesso nella letteratura, nell’arte e nel cinema; nonostante le diverse sfumature si possono cogliere gli aspetti in comune, come l’innocenza tipica dell’età dell’infanzia, che viene a mancare gradualmente con la crescita o quando si è confrontati con eventi drammatici. In ogni caso, ogni artista sviluppa questo argomento come meglio ritiene opportuno, aggiungendo il proprio tocco personale secondo anche la propria esperienza personale e, a mio parere, questo rende particolarmente interessante le varie sfumature che si colgono nell’arte di tutti i secoli.


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