AI: Artistic o Artificial Intelligence?

 



Il Sony World Photography Awards è un dei principali concorsi a livello mondiale di fotografia, il cui premio non si limita solamente ad una somma di denaro pari a 25,000 $, ma comporta un vero e proprio innalzamento di carriera per i suoi vincitori. La categoria “open” è stata vinta nel 2023 dal fotografo tedesco Boris Eldagsen. La fotografia da lui proposta ritrae una giovane ragazza con lo sguardo rivolto al di là dell'obbiettivo mentre una seconda figura, una donna invecchiata ma chiaramente uguale a quella in primo piano, la cinge da dietro. Benché i toni profondi e intimi, l'immagine non è frutto della sensibilità del suo presunto creatore, ma è figlia di un fenomeno sempre più ingombrante all'interno della società odierna: l’intelligenza artificiale (altrimenti chiamati AI, dall'inglese “artificial intelligence”). In seguito alla vincita, il fotografo ha rifiutato pubblicamente il premio, affermando che la scelta di presentare l'immagine era finalizzata a stimolare una discussione e mettere in luce il progredire di un'invenzione potenzialmente corrosiva per l'estro creativo degli artisti.


Al giorno d'oggi si sente spesso discutere di software in grado di creare delle immagini attraverso l'input di semplici parole chiave, ma limitarsi a parlare dell'ambito visivo sarebbe una semplificazione dell'intera questione. Le intelligenze artificiali, infatti, si diramano in molti campi d'azione e riescono a cimentarsi anche in quello linguistico. L'esempio più lampante è ChatGPT, applicazione in grado di soddisfare diversi tipi di richieste da parte degli utenti, come il formulare una risposta istantanea ad un quesito o elaborare intere produzioni scritte. Perfino l'ambito musicale, anche se solo recentemente, è stato coinvolto da questo tipo di fenomeno. Su internet hanno iniziato a diffondersi software di simulazione vocale in grado di imitare in modo spaventosamente verosimile la voce di un cantante. Da ciò ne deriva una strumentalizzazione della musica e degli artisti, i quali vengono smembrati dalla loro componente umana per poi essere riassemblati secondo i gusti di un pubblico affamato di artificiosità. In questo modo tutto diventa possibile: Drake- o meglio la sua voce- può potenzialmente cantare un brano neo-melodico mentre Gigi D'Alessio, invece, può rappare in inglese. L'ambiente musicale sembra essere particolarmente sensibile riguardo l'uso delle intelligenze artificiali e diverse case discografiche, tra cui la Universal Music Group, si sono mosse in modo da tutelare i loro artisti.


I punti di vista circa l'avvento di queste nuove tecnologie sono vari e spesso in contrasto tra di loro. Un filone di pensiero, per esempio, paragona i moderni AI all'invenzione della fotografia, la quale inizialmente aveva rappresentato un pericolo per altre forme di arte, tra cui la pittura e la scultura. A oggi, tuttavia, viene riconosciuta unanimemente come disciplina artistica e il fatto che chiunque possa fare una foto non implica necessariamente una competizione maggiore, ma solamente un numero elevato di immagini dozzinali e artisticamente irrilevanti.

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