Follia

 Follia.

Una parola che racchiude infinite sfumature, infinite sensazioni. Una parola che ha attirato e ispirato moltissimi scrittori, artisti, cantanti. Un sentimento da cui l’uomo è attratto costantemente, come da un’incrollabile calamita.

La follia ha trovato spazio nella penna di Patrick McGrath, famoso scrittore inglese.

“Follia”, romanzo pubblicato per la prima volta nel 1996, grazie anche ai social come Tik Tok è tornato ad occupare i primi posti nelle classifiche dei libri più amati. 

Ci troviamo in Inghilterra,1959.

Peter, psichiatra di un grande manicomio londinese, racconta il misterioso caso clinico di Stella, moglie frustrata di Max, vicedirettore della struttura. La moglie incontra Edgar Stark, paziente in regime di semilibertà che si reca quasi ogni giorno a curare il suo giardino e restaurare una serra. Ed è proprio durante questi fugaci incontri che Edgar inizia a manipolare Stella, travolgendo ogni sua resistenza. 

«Le donne romantiche non pensano mai al male che fanno in quella loro forsennata ricerca di esperienze forti. In quella loro infatuazione per la libertà.» 

Non si sfugge all’amore, alla passione selvaggia e ossessiva. Stella è proprio una donna romantica, una donna disposta a sacrificare la sua vita apparentemente perfetta pur di inseguire un sentimento così folle. Per la prima volta si sente libera, sessualmente e mentalmente, si abbandona alla sfrenatezza, ma non si rende conto pian piano di perdere lucidità - inizia infatti a confondere il malato con il sano, fino a perdere completamente sé stessa. Stella ama alla follia e la follia ama lei. 

Un romanzo psicologico dalla storia intrecciata e profonda. Un amore tossico riversato in 304 pagine.


«Tutte le grandi passioni hanno la disperata necessità di rivelarsi, di raccontare la loro storia»


Inerente a questo articolo, ci terrei a proporvi una mia poesia:


Follia


Era lì, con gli occhi puntati su quel cielo 

così lontano e così vicino allo stesso tempo

da farla sentire piacevolmente spiata;

e poi li vide,

la mano di lei rigata dalle rughe di una vita

ormai troppo lontana dal presente, 

unita a quella di lui, dura per il lavoro di tutti

quegli anni.

E vedendo quelle mani congiungersi, 

pensò che di qualsiasi cosa fossero fatte le anime,

lei voleva che la sua trovasse la sua metà.

Pensò che non sarebbero bastate le pandemie 

o le malattie letali

per impedirle di crederci, di sperare in quel sentimento così profondo e astratto da essere

considerato quasi inesistente, 

quasi che chi ci crede è folle.

Ma alla fine tutti i poeti erano folli, 

tutti gli amorosi erano folli,

tutti i sorridenti erano folli, 

perché si sa, la felicità nasce proprio dalla follia,

dal coraggio di 

sentirsi folli, 

ma non sbagliati.


Matilda Tagliaferri 

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