Intelligenza artificiale: arte o artificio?

 


Intelligenza artificiale: arte o artificio?



 

Il 13 aprile 2023 un’opera del fotografo Boris Eldagsen, presentata ad una recente edizione del Sony World Photography Awards, ha vinto il primo premio del prestigioso concorso fotografico.

La foto, intitolata The Electrician, ritrae con stile vintage due donne in posa con grande pathos. Nonostante il successo acquisito, il fotografo ha rifiutato il premio, ammettendo di non essere lui l’autore della foto ma di averla creata tramite I.A.: si è trattato quindi di un atto intenzionale e non fraudolento e, a suo parere, finalizzato ad attivare il dibattito sul rapporto tra le nuove tecniche e il concetto di arte.

La sua foto può dirsi comunque espressione del genio di un artista?

“La grandezza di un'opera d'arte si misura dall'effetto che produce sulla coscienza umana.”

Questa frase venne pronunciata da un uomo caratterizzato da una sensibilità unica: Lev Tolstoj, grande scrittore e filosofo e, a pensarci bene, non si può che concordare con lui: perché esisterebbero i musei se non provassimo alcuna emozione davanti ad un’opera d’arte? Perché dovremmo sentire il bisogno di conservare così scupolosamente il frutto del duro lavoro degli artisti? Quando ci rechiamo presso un museo o davanti a costruzioni architettoniche di un certo rilievo sentiamo il bisogno di provare emozioni: conforto, oppressione, gioia, avvilimento, stupore, rabbia.... qualsiasi sensazione insomma che ci faccia sentire vivi.

 Fino a meno di un secolo fa non vi sarebbe stato alcun dubbio su quale fosse la figura in grado di far nascere tali sentimenti: l’artista, un essere umano; al giorno d’oggi però l’intelligenza artificiale ha preso il sopravvento in gran parte degli ambiti che riguardano le nostre vite e l’arte potrebbe considerarsi uno di quelli.

Eppure, nonostante sia a conoscenza della tecnica utilizzata, l’osservatore non può che restare ammirato di fronte all’opera e sperimentare emozioni nel contemplarla.

Verrebbe quindi spontaneo chiedersi a questo punto come funzioni la creazione di arte I.A. e quanto margine d’ azione ricopra l’artista che vi è dietro: bisogna quindi specificare che l’intelligenza artificiale generativa assorbe molte informazioni sotto forma di parole e immagini e poi le utilizza per creare composizioni artistiche a partire da un prompt. La tecnologia che alimenta questa capacità è denominata “rete neurale”, si tratta di un sistema matematico – un algoritmo – che individua degli schemi all’interno di grandi insiemi di dati. Se si chiede a un generatore di IA di raffigurare un albero, questo utilizzerà le informazioni che ha appreso sull’aspetto di questo per creare una nuova immagine; saranno tuttavia le indicazioni dell’artista a perfezionare ulteriormente le immagini

Possiamo quindi dedurre che, anche in questa tipologia di arte alternativa, vi sia comunque alla base l’immaginazione umana, anche se poi la realizzazione di tale idea viene affidata ai computer; un lavoro che a un artista sarebbe potuto costare mesi se non anni di fatica, può essere realizzato in un tempo decisamente ridotto.

Ma quindi per quale motivo l’arte digitale affascina alcuni quanto preoccupa altri? Semplicemente l’uomo inventa, è sempre stata la sua più grande capacità quella di ingegnarsi per migliorare la propria condizione, ma poi si preoccupa di essere sopraffatto dalle sue stesse invenzioni, perché altro tratto distintivo dell’essere umano è quello di voler mantenere sempre il controllo in ogni situazione.

Le opere digitali possono considerarsi arte poiché, se realizzate con una certa cura, possono trasmettere emozioni tanto quanto le forme artistiche tradizionali; ma potranno anche definirsi frutto di un artista umano? Basta davvero solo un’idea per poter dir propria un’opera o bisogna esserne i diretti esecutori? A partire da questa domanda si potrebbe aprire un dibattito a cui sarebbe davvero difficile al momento dare una risposta univoca.

Un proverbio latino affermava: “Veritas filia temporis, ovvero “La verità è figlia del tempo”; queste nuove tecnologie hanno iniziato a diffondersi solamente da pochi anni ed è attualmente difficile stabilire se in futuro le opere realizzate dall’ I.A. verranno considerate manufatti artistici, frutto di una specifica tecnica o se continueranno ad essere oggetto di critiche, sospetto e magari anche un po’ di nostalgia verso le opere che sono state realizzate unicamente dall’abilità umana.

 

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