Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2023

LIDIA POËT

Immagine
         Viviamo consapevolmente in un mondo in cui l'abitudine comune è quella di vedere le donne in piedi un gradino sotto la potenza sociale maschile, un mondo in cui l'essere donna ha ottenuto un senso reale, degno di esistere nel presente soltanto a seguito di lotte mai terminate e incessanti ricerche di ascolto.  Assumere dunque ruoli rilevanti in una società costruita a misura d'uomo, con l'unico fine ultimo di soddisfare ogni loro esigenza di potere e soffocare le nostre, si è sempre rivelato arduo quando si è una donna. Perché si tende ad essere inscatolate in mansioni misere, spesso vergognose, che sottintendono uno sdegno insistente verso la nostra presenza nel sistema.  Se ad oggi ci sembra che le cose stiano cambiando, o così dicono i titoli di giornale per presentare le prossime stelle femminili del nostro tempo, è grazie a chi prima di noi ha dovuto dedicare tutta la vita a quel gradino, quell'unico, simbolico gradino che separa i due sessi.  Tra ques

La libreria sulla collina, A. Donati

Immagine
«Romano vorrei aprire una libreria nel mio paese» «Bene, quanti abitanti fa». «170». «Bene 170 mila diviso…» «Non 170 mila, 170» «Sei pazza». Così esordisce il diario-romanzo di Alba Donati, poetessa e critica letteraria toscana che, poco prima il periodo del Covid, decide di aprire in un paesino di 170 anime una libreria. Il paesino in questione è Lucignana, sull’Appennino lucchese e la libreria di cui parliamo è la libreria "Sopra la Penna”, ed è proprio di questo che tratta il libro pubblicato solamente un anno fa. La libreria apre nel dicembre del 2019 grazie ad un crowdfunding aperto pochi mesi prima per finanziare il progetto ma dopo poco più di un mese dall'apertura il meraviglioso "cottage letterario" (come rappresentato in figura e come è definito dalla sua fondatrice) subisce un incendio. E poi arriva il Covid e la libreria deve sopportare anche quest'altro rallentamento. Finalmente arriva la fine del lockdown ed è possibile per Alba aprire i cancelli

Quanto vale una giornata di scuola?

Immagine
Immaginate di svegliarvi un mattino, uno qualunque, e di prepararvi per andare a scuola. Molto probabilmente il vostro umore non è dei migliori, forse siete irritati, stanchi, svogliati: insomma, un po’ come tutti. Iniziate, poi, ad incamminarvi, oppure prendere l'autobus, per intraprendere l’ennesima, noiosissima giornata di lezioni; e vi chiedete, come tutti lo facciamo, ma che ci vado a fare? Può capitare, molte volte, di essere sopraffatti da tutto ciò che sembra essere impossibile da gestire, in particolare durante l'adolescenza e nel delicatissimo passaggio tra essa e l’età adulta. Si è stanchi, la motivazione è bassa e si vorrebbe solamente poltrire per un’intera giornata sul divano, senza pensare a nulla. Perché, dunque, dobbiamo farlo? In verità, i motivi sono tantissimi, sebbene su molti alcuni potrebbero dibattere, non essere completamente d’accordo; tuttavia, in quanto donna, c’è un fatto particolare che, il più delle volte, mi dà la giusta energia per mettermi sui

BeReal, quando l'autenticità diventa social

Immagine
Ormai da mesi spopola tra i giovani un nuovo social che esorta alla verità e autenticità fin dal suo nome: BeReal. Il social, creato da Alexis Barreyat nel 2020, consiste nel pubblicare giornalmente all'arrivo di una notifica contemporanea per tutti gli utenti una foto scattata con la fotocamera esterna e un'altra con quella interna, per mostrare ai propri amici cosa si sta facendo in quel momento. Chi di noi non ha mai scattato trenta fotografie prima di sceglierne una, modificarla con filtri, musica e testi per poi pubblicarla? Penso che la risposta sia chiara a tutti ed è quasi preoccupante quanto ogni foto pubblicata possa essere manipolata e modificata dal creatore, rendendo il prodotto finale completamente finto e controllato.  Ecco, questo non è possibile su BeReal, infatti lo stesso ideatore e realizzatore dell'app definisce questo nuovo social "Incontrollabile", perché è effettivamente così: alle fotografie pubblicate non è possibile aggiungere filtri, no

La figlia oscura

Immagine
La figlia oscura  è il romanzo più breve di Elena Ferrante, pubblicato nel 2006 e da cui nel 2021 è stato tratto l'omonimo film. In sole 140 pagine, l'autrice riesce a scrivere una storia densa, ricca di avvenimenti e riflessioni, scomoda per i temi trattati, come il difficile rapporto di una madre con i propri figli da cui, a volte, può scaturire un abbandono. In breve, La figlia oscura  tratta le vicende dell'io narrante del romanzo, Leda, insegnante di origini napoletane. Quando le sue due figlie si trasferiscono in Canada dal padre, Leda non prova alcun dolore, anzi, quasi imbarazzata da se stessa, si sente più leggera. Dunque, senza più l'ansia di doversi curare delle figlie, decide di andare in vacanza sulla costa ionica, dove incontra una famiglia di Napoli. Fin da subito, Leda si interessa in modo particolare alla madre, Nina, e alla figlia di tre anni, Elena. Dopo essere riuscita a parlare con la donna, stringendo con lei una sorta di amicizia, Leda riflette su