LIDIA POËT
Viviamo consapevolmente in un mondo in cui l'abitudine comune è quella di vedere le donne in piedi un gradino sotto la potenza sociale maschile, un mondo in cui l'essere donna ha ottenuto un senso reale, degno di esistere nel presente soltanto a seguito di lotte mai terminate e incessanti ricerche di ascolto. Assumere dunque ruoli rilevanti in una società costruita a misura d'uomo, con l'unico fine ultimo di soddisfare ogni loro esigenza di potere e soffocare le nostre, si è sempre rivelato arduo quando si è una donna. Perché si tende ad essere inscatolate in mansioni misere, spesso vergognose, che sottintendono uno sdegno insistente verso la nostra presenza nel sistema. Se ad oggi ci sembra che le cose stiano cambiando, o così dicono i titoli di giornale per presentare le prossime stelle femminili del nostro tempo, è grazie a chi prima di noi ha dovuto dedicare tutta la vita a quel gradino, quell'unico, simbolico gradino che separa i due se...