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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

Cronache di un viaggio in Romagna, tra tortellini, mosaici e piccioni

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In principio fu la sveglia alle cinque. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso. Più di quattro ore di pullman ci separavano dalla città degli Este. La tranquilla Ferrara ci accolse in maniera scoppiettante: destino volle che incontrammo ben otto neolaureati sul nostro cammino, vestiti ovviamente nella maniera più imbarazzante possibile. Tra una neodottoressa in Scienze della Comunicazione vestita da pacchetto di pasta e un giovane laureato in Giurisprudenza con muta da sub e pinne, i tesori della città apparvero via via dinanzi ai nostri occhi. Nonostante i danni del terremoto, la facciata gotica della Cattedrale incombeva sulle nostre teste, in tutto il suo splendore; dietro di noi, il Palazzo Ducale , collegato al Castello Estense da una “via Coperta” che consentì ad Eleonora di Napoli, moglie di Ercole I d’Este, di fuggire dal Palazzo verso il Castello nel corso di una rivolta. Da quel giorno, non volle sentire ragioni: mai e poi mai sarebbe tornata

Il nostro Liceo a 'Che tempo che fa'

Ci sono opportunità che devono essere colte al volo, esperienze che si rivelano così belle che descriverle diventa un'impresa. Anzi, difficile è trovare le parole giuste con cui descrivere ciò che si è provato.  Ma procediamo con ordine. Da due anni ormai il “ Liceo della Comunicazione ” - progetto di stampo giornalistico ideato e organizzato dalle professoresse Maria Rosa Simonassi e Laura Gagliardo -  collabora con Antonio Bergero, giovane e brillante caporedattore di “ Che tempo che fa ”, ex studente del nostro Liceo e originario di Murialdo. Ci sono stati diversi incontri in cui è stato illustrato in cosa consiste davvero il lavoro del giornalista, in modo particolare quello del giornalista televisivo, come vengono organizzati i compiti all'interno di una redazione, come si scelgono gli argomenti da trattare, gli ospiti da invitare, e ancora le domande più significative e inerenti da fare.  Quello del giornalista è sicuramente un lavoro affascinante, adatto ai curi

Cosa sta succedendo a Trafalgar Square?

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Alcuni mesi fa sono stato a Londra , una delle mie città preferite. Al mattino, partendo dal Westminster Palace, sono arrivato fino a Trafalgar Square percorrendo la meravigliosa Whitehall. Proprio nella grande piazza, sotto la statua delll’ammiraglio Nelson, che dall’alto della sua colonna fissa costantemente la città di Portsmouth, la gioia di trovarmi nella City ha lasciato spazio allo stupore. Fonte: repubblica.it Cosa ci fa un enorme gallo blu davanti all’entrata della National Gallery? Chi ha messo un obbrobrio del genere davanti al palazzo che ospita, tra le altre, opere come la Vergine delle Rocce di Leonardo, Venere e Marte di Botticelli, lo Stagno delle Ninfee di Monet, Bacco e Arianna di Tiziano e la Cena in Emmaus di Caravaggio? Aperta parentesi: quattro su cinque dei quadri più famosi del museo sono di arte italiana. Chiusa parentesi. Nonostante il disagio che mi ha provocato la vista di quell’enorme gallo , che ho concluso essere orribile e simpatico allo

Messico, tra storia e bellezze naturali

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Il  Messico è una lingua di terra che occupa gran parte dell’America centrale circondata a est dal Mar dei Caraibi e a Ovest dall’Oceano Pacifico, ricca di storia e di emozioni da vivere. Una delle mete più suggestive al mondo, che si trova proprio in Messico, nella penisola dello Yucatan, è la cittadina di Playa del Carmen che si affaccia sul turchese del mare caraibico. Raccontando la mia esperienza posso sicuramente affermare che si tratta di un vero e proprio paradiso terrestre: chilometriche spiagge bianche, temperatura ideale, paesaggi e natura incontaminata, buon cibo, atmosfera gioiosa e quella parte di storia che caratterizza questa zona del mondo. Sotto questo aspetto diversi sono i luoghi con meta obbligata, uno tra tutti il sito maya di Chichenitza  in cui si trova l’altrettanto famosa piramide a gradoni dedicata al culto del serpente e al dio della pioggia Ciack.  I maya avevano approfondito moltissimo le loro conoscenze matematiche e questa architettura ne è un e

Caffè sospeso al Calasanzio!

Moka o Napoletana? Intenso o cremoso? Tazza grande o tazza piccola? Per non parlare dello zucchero, quanti cucchiaini? Ognuno ha la sua ricetta, ma nessuno può farne a meno: la giornata inizia con un buon caffè. La sveglia era in sciopero e non ha suonato, è già ora di andare, ti vesti di corsa ed esci di casa. In quel momento decidi che, per evitare un imbarazzante ritardo, posticiperai il tuo rito, bevendo a scuola il tuo caffè, dalla “macchinetta”. Arrivato all'agognato traguardo, ti accorgi però che nella fretta hai dimenticato i soldi, la giornata sta prendendo una piega storta, chissà cosa potrà ancora capitarti. Normalmente in questo momento torneresti in classe, triste e mesto, con l'animo di chi è pronto a subire uno di quei giorni decisamente sfortunati, ma d'ora in poi non dovrai più preoccuparti: il Calasanzio sperimenta l'usanza napoletana del “caffè sospeso”. Essa consiste nel lasciare, entrando per primi in un bar la mattina, un ca

QUEL MALEDETTO EXPO...

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Mancano ormai pochi mesi all’apertura dell’EXPO di Milano ma le ombre e le preoccupazioni sembrano addensarsi sempre più. A parere del sito ufficiale la situazione è rosea, ma molti sono del parere opposto. Infatti la corruzione ha devastato come una pestilenza tutto l’apparato EXPO: dalle gare d’appalto al rifornimento di materiali, coinvolgendo industriali, imprenditori, funzionari pubblici e le nuove figure dei faccendieri.  Figure il più delle volte senza una competenza specifica, ma da una rete di relazioni molto estesa e soprattutto, dalle amicizie giuste, spesso coltivate durante una precedenza esperienza politica. Figure che consentono al politico importante di “farsi da parte”, di limitarsi alle segnalazioni, senza sporcarsi le mani e senza rischiare accuse penali, salvo eccezioni. Nulla è cambiato da Tangentopoli e Mani Pulite, i contribuenti continuano a pagare, il debito pubblico continua a salire e i nostri bravi politici continuano a raccontarci balle. Ma nat

Ospedale degli orrori: dove il tepore della Primavera araba non è arrivato.

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Per otto anni e duecentosettantaquattro giorni  un conflitto terribile ha insanguinato l’Iraq, a partire dal momento in cui, il 20 marzo 2003, le truppe americane hanno invaso il Paese.  L’obiettivo  principale era la deposizione di Saddam Hussein, il quale, si pensava, avrebbe dotato l’Iraq di armi di distruzione di massa. Il dramma pare finire nel 2011, almeno per i libri di storia, con l’abbattimento del regime e le successive elezioni democratiche. Stiamo parlando della Guerra d’Iraq, conosciuta anche come Seconda Guerra del Golfo. Siamo nella città di Fallujah, detta ‘’città delle moschee’’, uno dei centri più importanti dell’Islam sunnita, settanta chilometri da Baghdad.  Durante il mese di novembre  2004, proprio nel corso della Seconda Guerra del Golfo,  le truppe americane utilizzano ordigni al fosforo bianco non solo verso combattenti e guerriglieri, ma anche contro civili inermi.  La chiamano Willy Pete quest’arma definita non convenzionale  che b

L'ISIS decapita anche gli Assiri

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Tutti ricorderete sicuramente il luogo in cui è nata la civiltà : la Mesopotamia, la Terra tra i due fiumi. Nella striscia di terra compresa tra il Tigri e l'Eufrate si sono susseguiti i Sumeri, il popolo delle città-stato e dei caratteri cuneiformi, poi i Babilonesi, fondatori del primo grande impero della storia e autori, attraverso il re Hammurabi, della prima raccolta di leggi scritte, e infine gli Assiri, popolo guerriero. Queste tre popolazioni hanno lasciato numerose tracce del loro passaggio, come le famosissime ziqqurat e le rovine della mitica città di Uruk. Si dice che proprio da Uruk derivi il nome dell'odierno Iraq, lo Stato che attualmente detiene la sovranità sulle aree della Mesopotamia, purtroppo minacciato dai barbari dello Stato Islamico. Il destino vuole che proprio sotto una città controllata dal Califfato, Mosul, ci siano le rovine dell'antichissima Ninive. Questa volta gli jihadisti hanno scelto di scagliarsi contro le statue di epoca a

Voli di Stato

L'Italia è un Paese in crisi, ma questo lo si sapeva già. Si sa anche che, a volte, qualche politico, credendo di poter meritare un viaggio pagato, utilizza voli di Stato per spostarsi in lungo e in largo nel nostro Bel Paese. Per l'amor del cielo, non dubito che quello del politico sia un impiego faticoso, snervante, a volte ingrato; quindi, se dipendesse da me, concederei ben volentieri un bel volo pagato ai nostri amati politici. Certo che però, quando ho scoperto che glielo dovremmo pagare in prima persona, allora sono saltato sulla sedia! Insomma, a impieghi faticosi non siamo messi male neppure noi, popolo comune, eppure non mi sembra che nessuno ci abbia mai pagato un viaggio in aereo... Parlando di aerei, mi è venuta in mente una questione di cui avevo sentito parlare tempo fa, quando non faceva ancora capolino tra le prime pagine dei giornali il vispo faccino di Matteo Renzi. Si parlava di fare un acquisto, già, qualcosa che aveva proprio a che fare con gli aere

Perché legalizzare una dipendenza?

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Nella società moderna esistono tanti tipi di dipendenze, a partire da quella del tabacco e dell'alcol, sino a quella degli stupefacenti, sicuramente più dannosi. Le prime due citate sono ormai legalizzate e non se ne considerano erroneamente i danni fisici, mentre, per quanto riguarda le droghe, è nato un dibattito molto acceso su quanto sia giusto o meno renderle accessibili a tutti, e quindi legalizzarle. Innanzitutto occorre distinguere droghe pesanti, che vanno dall'eroina alla cocaina, e droghe leggere, come marijuana e hashish, sulle quali, appunto, si è presa in considerazione l'idea della legittimazione. Quest'ultime sono utilizzate già da tempo per uso medico, ma le si vogliono legalizzare anche per consumo personale. A proposito di questo tema si sono sviluppate moltissime opinioni discordanti. Un esempio di lotta a favore della legalizzazione della cannabis è l'ex-agente del gruppo narcotici della città di Portland, Patrick Moen, il quale, inizialmente